Dopo il successo di Rust Kingdom, Spugna, pubblica per Hollow Press uno spin off legato a quel mondo con protagonista degli Gnomi, Gnomicide.
Il fumetto segue un ristretto gruppo di queste creature che si trova rinchiuso sotto terra mentre una schiera di terribili creature è in cerca del loro sangue e li sta braccando; il gruppo sarà così costretto ad un’improbabile fuga che finirà per metterli più spesso davanti a situazioni impossibili e che daranno sfogo alla vena horror del titolo.
Già subito dall’aspetto che viene dato agli gnomi capiamo di trovarci sempre nel mondo del Re delle dieci spade, infatti non hanno quell’aspetto pulito e quasi natalizio che ci si aspetterebbe da creature del genere, ma sono un manipolo di vecchi e stanchi esseri che stanno sopravvivendo a stento e che ora si trovano in una situazione troppo grande per loro e che li vede uscire vene nerborute e spade in una battaglia che ha come posta in gioco null’altro se non la loro stessa vita.
L’azione senza veli insieme a un gusto per il gore e il macabro e con studi ben approfonditi dei mostri, di cui alcuni già visti in Rust Kingdom (ndr: come ad esempio i vermi informi e giganteschi), fanno della parte grafica di questo spin off quello che più attrae il lettore e che lo tiene più incollato. La storia d’altronde è molto lineare, tanto lineare quasi da essere semplicistica in alcuni punti.
Questo spin off possiamo dire assolve a due funzioni principali, far divertire l’autore con i personaggi di un mondo tanto apprezzato dal suo pubblico e dare in pasto a quest’ultimo una storia completa in quel mondo che ancora tanto può dare soprattutto se viene sfruttato bene il suo immaginario. Alla base dello spin off c’è la voglia di intrattenere non di creare dibattiti filosofici o citare altre grandi opere e in questo Gnomicide riesce decisamente bene soprattutto perchè nelle 64 pagine che compongono questo volume non c’è mai un momento dove il lettore è portato a mettere giù l’albo, ma vuole arrivare alla fine, vuole sapere cosa succederà ai personaggi che seppur parlino in una lingua indecifrabile sono anche facilmente comprensibili nelle loro quasi più intime paure; il tutto coadiuvato da primi piani delle loro espressioni che rendono gli gnomi comprensibili nelle loro paure al lettore insieme a primi piani cinematografici dove questi esserini danno sfogo alla vena medievale e la voglia di mostrare spade sguainate di Spugna e la voglia del lettore di vederle sguainate.
La storia così come quella di The Rust Kingdom non è nulla di indecifrabile anzi nel suo essere molto lineare, lascia il lettore immerso in una lettura a metà tra l’horror psicologico di David Fincher in Panic Room e quello di John Carpenter di La Cosa. Spugna confeziona in definitiva un fumetto che intrattiene il lettore e gli fa venire voglia di scoprire di più di questo mondo e dei suoi mostri, sopratutto di quelli che non vede e che aleggiano nell’ombra in agguato al primo segno di stanca dei personaggi protagonisti.
Che Spugna decida di approfondire questo universo narrativo o passi ad un’altro genere ancora, noi saremo sicuramente interessati alla sua prossima opera soprattutto considerando quanto l’evoluzione sia dell’artista che lo storyteller ci abbia aperto la mente ad una parte del fumetto Italiano che prima non veniva considerata.
Gnomicide: A Rust Kingdom Tale è pubblicato da Hollow Press per 10€ in formato 17 x 24 in brossura. Per acquistarlo vi rimandiamo direttamente al sito della casa editrice.