Nella giornata di giovedì Google ha finalmente iniziato, in vista dell’E3, a fare chiarezza sul suo nuovo servizio di gaming Stadia e, pur mantenendo alcuni punti grigi, abbiamo potuto farci un’idea di quello che al momento è ,e vorrà essere, questo nuovo servizio: come già annunciato durante la prima presentazione di marzo, Stadia è un servizio che permetterà di accedere ad una libreria di giochi in cloud che verranno riprodotti tramite una tecnologia di streaming non dissimile da quella in uso per Playstation Now, ed è tempo anche per noi, dopo una notte di riflessione che ha stemperato il normale entusiasmo legato ad un prodotto di questo tipo che può offuscare un’analisi, di dire la nostra su quanto finora rivelato riguardo Stadia.
Quello che differenzia sicuramente Stadia dai suoi predecessori, come il servizio di Nvidia e il già citato PSNow, è la possibilità di utilizzare il servizio su qualsiasi dispositivo: non è infatti richiesta una console, ma si potrà giocare, nelle intenzioni di Google, da PC, Smartphone o Smart TV, e da qualsiasi apparecchio possa, sostanzialmente, collegarsi ad internet.
Con la diretta di ieri ci è stato subito rivelato quello che sarà il modello di abbonamento chiamato “Stadia Pro“: tale abbonamento, ad un costo di 9,99 euro al mese, ci permetterà l’accesso all’infrastruttura e comprenderà una libreria di giochi di cui potremo quindi usufruire senza ulteriori aggravio di costi ed è già qui che al momento la situazione appare quantomeno fumosa in quanto, ad oggi, solo Destiny 2, comprensivo di tutti i DLC usciti finora più L’Ombra del Profondo in uscita questo autunno, è stato annunciato come gioco facente parte della libreria.
Stadia Pro è, inoltre, il tipo di abbonamento richiesto per poter usufruire dei giochi in qualità video 4k 60 FPS, stando a quanto dichiarato durante la presentazione.
Rimane quindi da scoprire quanto questa raccolta di giochi “gratuiti” sarà realmente appetibile per il pubblico videoludico moderno, vista la presenza di servizi molto simili come appunto PlayStation Now che, pur a prezzi maggiori, offrono librerie di 200/300 titoli pronti per lo streaming: inoltre è stato specificato che sarà possibile, come negli altri store digitali, acquistare singolarmente i titoli di nostro interesse ma senza chiarire quale sarà la fascia di prezzo proposta dai titoli Stadia (esclusive e non) lasciando quindi molti addetti ai lavori, fra cui noi stessi, abbastanza interdetti.
Perchè se l’idea ed il concept di Stadia è sicuramente interessante il futuro prezzo dei giochi rimane comunque un punto importantissimo da chiarire visto anche il costo d’ingresso per poter usufruire di Stadia stessa: andrà infatti tenuto a mente che, per poter usufruire in modo ottimale del servizio, dovremo mettere in conto l’acquisto, nel caso volessimo giocare su una TV, di un Chromecast Ultra e del joypad ufficiale Stadia, con una spesa che ad oggi si aggira intorno ai 100€.
Proprio per questo la stessa Google ha reso immediatamente disponibile la Founder Edition che, al costo di 129 euro, comprende un joypad, un Chromecast Ultra, 3 mesi di abbonamento a Stadia Pro ed un ulteriore abbonamento di 3 mesi a Stadia Pro da regalare ad un amico, andando quindi a creare un pacchetto sicuramente conveniente per tutti coloro i quali vorranno provare l’esperienza Stadia fin dal day one del servizio.
Sicuramente i nomi coinvolti nel progetto, fra i quali spiccano Ubisoft,, Bethesda o 2K, danno una certa sicurezza e futuribilità al progetto ma, pur se assolutamente interessato e positivo rispetto alle potenzialità del progetto, rimango con i piedi per terra in attesa delle notizie che sicuramente arriveranno dall’E3 e nei prossimi mesi che ci dividono dalla release pubblica della piattaforma, prevista intorno a Novembre 2019.
Intanto, sul sito ufficiale di Stadia, potrete testare la vostra connessione internet in modo da potervi fare un’idea preliminare di quale, fra le risoluzioni che Stadia è in grado di fornire, potrete usufruire una volta che il servizio verrà lanciato mentre aspettiamo Google al varco per poter chiarire i vari dubbi nati dal reveal sia in termini di profondità dell’offerta videoludica sia in termini di costi dei singoli titoli che verranno proposti sulla piattaforma.
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