E’ un periodo decisamente prolifico per quanto riguarda le serie italiane su Netflix: negli ultimi mesi sulla piattaforma streaming sono approdate Luna Nera, Summertime e Curon e, stando a quanto dichiarato da Ilaria Castiglioni, International Originals Manager presso Netflix, l’idea è quella di aumentare notevolmente la quantità di prodotti made in Italy sulla piattaforma.
La manager, intervistata da La Stampa, ha parlato a tutto tondo della situazione serie TV italiane, partendo da Curon, ultima arrivata in ordine di tempo e suo primo incarico come manager delle serie originali italiane.
“Quando ho visto l’ immagine del campanile sommerso, e ha letto il soggetto e ha ascoltato gli sceneggiatori di Curon, ho immediatamente capito di trovarmi davanti a una storia che meritava di diventare una serie tv. L’ho seguita per quasi un anno, quando lavoravo ancora a Indiana. Poi, lo stesso giorno in cui sono iniziate le riprese, sono passata a Netflix.”
La manager ha poi spiegato come si aspetta di trovare il giusto equilibrio tra aspirazioni internazionali e visione locale:
“È importante lavorare sulla qualità, e anche sull’ ecosistema che ci circonda. Noi vogliamo parlare ai nostri spettatori, aiutarli a crescere e a scoprire nuove cose. E questo si fa innovando e scommettendo su idee e talenti.”
La manager si è detta assolutamente fiduciosa su quantità e qualità che potremo aspettarci a breve dalle produzioni originali Netflix made in Italy:
“Abbiamo l’ intenzione, entro il 2022, di raddoppiare il numero delle nostre serie italiane. Siamo passati da due a cinque titoli all’ anno, e ora ci prepariamo a lanciarne almeno dieci.”
L’intervista si è poi spostata sui progetti futuri, come Fedeltà, tratto dal romanzo di Marco Missiroli, e La vita bugiarda degli adulti, tratto dall’omonimo lavoro di Elena Ferrante:
“Con Fedeltà e La vita bugiarda degli adulti, andiamo in una direzione differente. Quella, cioè, del dramma puro. A volte si tratta solo di questioni di opportunità. Fedeltà la stiamo scrivendo. Sono contenta del lavoro che stanno facendo gli sceneggiatori, Elisa Amoruso, Alessandro Fabbri e Laura Colella. La storia è ambientata a Milano e, come diceva anche lei, parte da un libro. È necessario riuscire a tradurre i monologhi interiori dei protagonisti nel linguaggio televisivo. Missiroli non ha voluto essere coinvolto, fidandosi di Angelo Barbagallo e di Bibi Film, i produttori della serie.
Mentre per la serie La vita bugiarda degli adulti, stiamo lavorando con Domenico Procacci e con Fandango. Siamo ancora in una fase esplorativa, ma stiamo collaborando anche con Elena Ferrante. È un’ autrice molto affezionata alle sue opere, e quindi vogliamo che si senta la sua voce.”
L’intervista con la manager Netflix si chiude con la risposta alla domanda più importante, ovvero “Che cosa conta di più nella creazione di una serie?”
“La storia. Prima, quando facevo la produttrice, dovevo vendere un progetto ai distributori e un nome importante poteva fare la differenza. Adesso posso permettermi il lusso di lavorare prima di tutto al racconto.”
Fonte: La Stampa