E’ arrivato il 3 dicembre sugli scaffali e nelle librerie digitali, il nuovo, atteso titolo di casa Ubisoft: la software house di Assassin’s Creed, Far Cry e Watch Dogs ha rilasciato Immortals Fenyx Rising, nuovo titolo ambientato nella Grecia dei miti e degli Dei dell’Olimpo.

Annunciato durante l’E3 2019 con il titolo di Gods and Monsters, il nuovo titolo della software house è un open world che, fin dal primo trailer, è sembrato a molti un clone di quel capolavoro che risponde al nome di The Legend of Zelda: Breath of the Wild e, per certi versi, è impossibile negare che il titolo di casa Nintendo sia stato fonte d’ispirazione per Immortals Fenyx Rising che, tuttavia, è ben più che un semplice clone della più recente avventura di Link. Ci troviamo infatti di fronte ad un gioco che prende, in maniera intelligente, elementi da diversi titoli e li mescola in maniera davvero ottimo, dando vita ad un prodotto piacevole e più divertente di quanto si potesse immaginare, soprattutto pad alla mano.

FENYX, RACCOGLI QUELLA SPADA!

Immortals Fenyx RisingMa andiamo con ordine, partendo dalla storia: il Titano Tifone si è liberato dopo secoli di prigionia, ed ha scatenato la propria vendetta contro gli Dei dell’Olimpo. Zeus e Prometeo discutono su come risolvere la situazione disperata, ed è a questo punto che arriva il nostro (o la nostra) protagonista, Fenyx, naufragato insieme ai suoi compagni, trasformati misteriosamente in pietra. Il ragazzo (o ragazza, che creeremo e personalizzeremo tramite un piccolo e scarno editor) si ritroverà quindi al centro dello scontro, dovendo affrontare prove, combattimenti ed esplorazioni per riportare la situazione alla normalità. Il tutto mentre Zeus e Prometeo, sullo sfondo, commentano le vicende secondo i propri punti di vista, in una serie di battibecchi che, quasi sempre, vi faranno sorridere.

Senza volerci addentrare in spoiler sulla trama, ci troviamo di fronte al più classico dei viaggi dell’eroe, ambientato nel mondo della mitologia greca ma, per elevarsi al di sopra del più banale dei racconti di riscatto e formazione, Immortals Fenyx Rising condisce il tutto con una quasi sempre ben riuscita ironia che, per molti versi, ci ha ricordato uno dei film di animazione più amati di casa Disney, Hercules, con il quale condivide lo stile cartoonesco e l’ironia di fondo, anche nei momenti più seri. Si tratta di una scelta decisamente vincente da parte di Ubisoft che, se avesse scelto di percorrere una strada più seriosa, probabilmente avrebbe sfornato un prodotto decisamente meno godibile almeno dal punto di vista narrativo e visivo, andando a ripercorrere gli errori compiuti con Assassin’s Creed Odissey, la cui troppa dispersività ed il tono (obbligatoriamente) non troppo scanzonato hanno portato più critiche che complimenti ad un gioco comunque nel complesso valido.

Come dicevamo, è proprio questa scelta di stile, diversa dai più recenti lavori, che colpisce maggiormente: Ubisoft abbandona lo stile realistico di giochi come Far Cry, Watchdogs e Assassin’s Creed per lanciarsi in un mondo coloratissimo, dai contorni fiabeschi, ricco di elementi presi dall’immaginario mitologico e declinati in un open world in cui Fenyx dovrà affrontare esplorazione, combattimenti ed enigmi per salvare gli Dei e il mondo dalla furia di Tifone.

BREATH OF THE UBISOFT

Immortals Fenyx RisingCome dicevamo in apertura, il primo paragone che viene in mente è quello con Breath Of The Wild: Fenyx può esplorare il mondo correndo, arrampicandosi e planando, esattamente come Link nel capolavoro per Switch, ed ha una barra della stamina che si esaurisce durante gli scatti, le arrampicate, il volo, il nuoto, con conseguenze nefaste qualora ci si trovasse in acqua o per aria. In questo, stiamo parlando effettivamente di un clone di BOTW, ma non necessariamente di un male, anzi! La gestione della stamina, soprattutto nelle prime ore di gioco, è fondamentale, e la barra di quest’ultima, che possiamo ampliare nel corso della nostra avventura, renderà inaccessibili inizialmente alcune aree, dando al mondo una componente di esplorazione decisamente valida.
Il combat system semplice ma abbastanza profondo prevede armi leggere, pesanti, a distanza, schivate e parry che offrono un arsenale vario e diversi modi per affrontare le varie sfide, che si tratti di un semplice scontro o di una bossfight. Il livello di sfida, purtroppo, non è proprio eccezionale, a meno che non si scelga di giocare a difficoltà alte, anche se ad inizio gioco capiterà di morire qualche volta, anche in modo banale.

Un’altra, e forse la più eclatante, similitudine con il già citato titolo Nintendo sono le cripte, che ricordano molto da vicino i sacrari di Breath of the Wild: si tratta in sostanza di dungeons non eccessivamente vasti, che richiedono l’utilizzo del cervello, più che delle mani, per risolvere gli enigmi che ci porteranno all’uscita e, spesso, all’ottenimento di nuove abilità, armi o potenziamenti. Il livello di difficoltà di questi dungeons non è mai eccessivo, ma alcuni richiederanno un ottimo spirito di osservazione e di comprensione.

Graficamente, come già anticipato, siamo di fronte ad un titolo coloratissimo, con forti influenze sia dal mondo dell’animazione che, per certi versi, dal videogioco oggetto di una delle più grandi divisioni tra amore e odio di sempre. Si, stiamo parlando di Fortnite. Lo stile cartoonesco, coloratissimo, le scelte stilistiche in fatto di ambientazioni non possono che ricordare da vicino il popolarissimo battle royale di casa Epic Games e, che lo si ami o lo si odi, siamo di fronte all’ennesima dimostrazione di influenza del popolare gioco negli ultimi anni.

UN MONDO APERTO MA NON TROPPO

Immortals Fenyx RisingOvviamente, quando si parla di Ubisoft, non si può che pensare subito ad un tipo di gioco ben preciso: l’open world con elementi RPG, ormai marchio di fabbrica della software house, croce e delizia degli appassionati, divisi, come nel caso di Fortnite (ma anche di Assassin’s Creed) tra chi “non ne può più” e chi invece apprezza i mondi enormi e ricchi di attività, a volte anche inutili, e di farming. Bene, nel caso di Immortals Fenyx Rising, Ubisoft sembra aver ascoltato le critiche: ci troviamo di fronte, come già detto in apertura, ad un open world con una mappa non eccessivamente grande, meno dispersiva rispetto ai mondi sconfinati di Assassin’s Creed Odissey e Valhalla, con una conseguente densità di quest secondarie, sfide, cripte e scontri decisamente alta. La modalità di esplorazione di questo mondo ricorda molto da vicino quella della saga su Assassini e Templari: ci si sposta su un punto decisamente elevato e si osserva il mondo circostante, scovando e sbloccando nuovi luoghi e dungeon, forzieri, sfide e chi più ne ha, più ne metta. Il solito, intelligente strumento per mostrare la bellezza dell’ambientazione e contemporaneamente riempire il giocatore di attività, allungando notevolmente la durata dell’esperienza di gioco e i viaggi “fuori rotta” rispetto alla quest principale, che ha una durata non eccessiva.

Provato su PC, Immortals Fenyx Rising scorre fluido, con un framerate solidissimo anche a risoluzioni più impegnative, una qualità delle animazioni assolutamente apprezzabile e, diversamente da Assassin’s Creed, delle cutscenes ben studiate e realizzate, che non sembrano dei semplici filmati “staccati” dal resto del gioco. I caricamenti sono decisamente veloci e, al netto di qualche incertezza su alcune telecamere, soprattutto se con avversari “lockati” durante un combattimento, tutto il comparto tecnico del gioco è più che positivo su ogni piattaforma.

ZEUS E PROMETEO COME CARESSA E BERGOMI

A livello di scrittura, infine, ribadiamo quanto già detto precedentemente: pur con una trama di base decisamente banale e scontata, che riprende il classico viaggio dell’eroe che si ritroverà a combattere per conto degli Dei dell’Olimpo, la scelta di approcciare in maniera divertente e scanzonata rende molto più gradevole tutta l’esperienza, e il “commento tecnico” di Zeus e Prometeo aggiunge quel tocco di ulteriore leggerezza che rendono Immortals Fenyx Rising un titolo assolutamente da provare.

Ubisoft centra decisamente il bersaglio con Immortals Fenyx Rising: un open world non eccessivamente grande, con un gameplay che strizza l’occhio a classici come Breath of the Wild e Assassin’s Creed, un combat system semplice ma abbastanza profondo ed una realizzazione tecnica di ottimo livello. Nota di merito per il tono scanzonato, alla Hercules, di tutta la vicenda, che rende il titolo decisamente valido e meritevole.

Il gioco è stato distribuito per Google Stadia, Xbox One, Xbox Series X, PlayStation 4, PlayStation 5, Microsoft Windows e Nintendo Switch a partire dal 3 dicembre 2020.

 

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