Kids With Guns 2 – Tribe di Capitan Artiglio | Recensione

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Kids With Guns 2

“Il secondo album è quello decisivo per un musicista”. Riportando questa frase nel contesto dei fumetti, ritroviamo Capitan Artiglio, nome d’arte del giovanissimo fumettista Julien Cittadino, autore del Kids With Guns riconosciuto come una rivelazione del panorama italiano durante lo scorso 2018. Ad un anno esatto, esce infatti Tribe, il secondo capitolo della saga western, animata da personaggi fuori dal comune, magia, e tanti, tantissimi dinosauri.

Dopo aver introdotto i personaggi principali e averci fatto calare in un mondo totalmente folle, il Capitano torna a mostrarci le vicende della famiglia Doolin e della bambina senza nome, una ragazzina apparsa dal nulla e diventata la figlia acquisita di Dave Doolin. Già dalle prime pagine, vediamo ampliarsi ulteriormente il cast dei personaggi principali, facendo finalmente la conoscenza di Bill Doolin, leader del Mucchio Selvaggio, un gruppo di banditi dotati di poteri, esattamente come i suoi figli Dave, Duke e Dan. Il suo ingresso in scena, mosso in parte anche dal desiderio di riunire la sua famiglia, farà luce proprio sulla natura dei teschi di Moloch, proprio gli artefatti che hanno dato le abilità ai suoi tre figli. Dave, in particolare, compiendo un viaggio mistico, riuscirà a mettersi in contatto con chi ha creato questi teschi, scoprendo  Allo stesso modo, anche la bambina senza nome, separata da Dave, troverà una propria dimensione, divenendo la leader silenziosa di una gang di ragazzini.

Alla sua uscita, il primo capitolo della serie colpì non solo per il talento artistico del suo autore, ma soprattutto per la sua abilità di creare un mix di influenze ed elementi che risultò (e, ovviamente, risulta ancora oggi) funzionale e divertente. Oltre alla ambientazione e alle atmosfere crude dei film western o delle pellicole di Tarantino, sono evidenti le influenze della cultura pop, degli shonen, senza tralasciare anche le citazioni musicali (ai fan dei Gorillaz si sarà accesa un lampadina in testa solo a leggere il titolo).

Tutto ciò, ritorna ovviamente anche in questo secondo capitolo, tra personaggi che ricordano i Misfits o Bill di Kill Bill, scontri fra gang di criminali e “training arc” per imparare a dominare i propri poteri. C’è però anche un concetto ridondante nelle pagine di Kids with Guns, forse più un mantra, riassunto nella dedica con cui il Capitano apre il fumetto. La ricerca di una famiglia, il bisogno di farsi accettare per come si è dalle persone a cui si tiene, ma allo stesso tempo anche quello di riuscire ad esserne indipendenti: sono tutti bisogni che muovono non solo Dave e la sua bambina, ma anche tantissimi altri personaggi. Per fare questo, però, devono prima imparare ad accettare loro stessi, intraprendendo un percorso di formazione. Va aggiunto che, però, tale evoluzione alle volte non sempre avviene nella maniera più armonica possibile, ma mi sento di giustificare l’autore al riguardo: si tratta pur sempre di un fumetto d’esordio di un giovane autore, che sta ancora imparando a gestire i tempi di una serie in più episodi.

 

Il fattore che però ha reso Capitan Artiglio uno dei nuovi volti del panorama del fumetto italiani è senza dubbio il suo stile di disegno, assolutamente iconico. In questo secondo volume, il comparto artistico è ancora più esplosivo, colorato e vario del capitolo precedente, cosa che appare evidente in alcune situazioni in cui la volontà di sperimentare, anche smontando letteralmente la struttura stessa della griglia, traspare. La varietà dei design dei personaggi, dei loro vestiti, dei dinosauri, e lo stesso utilizzo dei colori, aspetti a cui il Capitano ha lavorato insieme ad altri due giovani autori, rispettivamente Giorgio Abou Mrad e Albehy Longo, donano ancora più forza ed impatto alle pagine del fumetto.

Segnaliamo inoltre che Kids with Guns 2 – Tribe esce durante la celebrazione dei 10 anni di Bao Publishing: per questa occasione, soltanto la prima tiratura di questo ed altri fumetti, contiene alcune pagine extra, contenenti studi sui personaggi, commenti degli autori e dettagli riguardanti la lavorazione del titolo.

Non esente da difetti, tra cui una troppa veloce e poco chiara evoluzione dei personaggi principali, Tribe continua ad espandere il mondo creato da Capitan Artiglio: giocando, e facendoci giocare, con la sua fantasia, questo nuovo nome del fumetto italiano si sta letteralmente facendo le ossa con Kids with Guns, consegnando ai suoi lettori un fumetto colorato, folle, divertente, ma che, al tempo stesso, cerca di parlare a tutti noi, soprattutto a chi sta ancora cercando la propria strada.