Nonostante siano passati dieci anni dalla fine della serie, gli autori di Lost sono tornati a parlare della scelta del season finale. Col debutto di sul piccolo schermo avvenuto ormai nel 2004, Lost ha contribuito a rimodellare metro di paragone per la narrazione televisiva col la sua storia complessa e ambigua. Lost si presentò con un pilot basilare: Un aereo si schianta su un’isola deserta, e i sopravvissuti devono imparare a convivere e ad adattarsi per la sopravvivenza. L’isola tuttavia si rivelerà presto essere piena di misteri apparentemente inspiegabili, con la trama che inizia ad infittirsi sempre di più. Per buona parte della sua durata, Lost è stata considerata come una delle migliori serie TV di sempre, e ancora oggi nel suo fanbase non accennano a diminuire le discussioni riguardanti gli episodi più controversi della serie.
Rispetto ad altre serie dell’epoca, Lost portò con se una novità inaspettata: il finale della serie suscitò molto divisioni e reazioni diverse tra i fans. Lost terminò con la sesta stagione andata in onda nel 2010, ma nonostante il pubblico si aspettasse una chiusura di serie dove tutto sarebbe stato spiegato e molto domande avrebbero trovato risposta, le cose presero una piega decisamente diversa. Il finale di Lost si concluse con tutti i suoi personaggi in una sorta di limbo chiamato purgatorio, suscitando nei fans il dubbio che i personaggi in realtà fossero stati morti per tutta la durata della serie. È stato confermato più tardi che questa dimensione conosciuta come purgatorio esistesse in qualche modo in uno spazio completamente a parte.
In occasione del decimo anniversario della messa in onda del season finale, i produttori esecutivi Jean Higgans e Jeff Pinkner parlando con Observer hanno riflettuto sull’eredità lasciata da un finale così controverso. Nonostante gli scrittori di Lost abbiano cercato di creare una storia solida fin dall’inizio, sembra che il finale a cui abbiamo assistiamo ormai dieci anni fa non sia stato pianificato per lungo tempo. Solo verso il finale questa idea prese piede, e secondo Higgans, “era abbastanza ovvio per tutti noi che fosse una qualche forma di purgatorio.” Gli showrunner Damon Lindelof e Carlton Cuse, inoltre, come riportato sempre da Higgans “sentivano che non c’erano altre situazioni che avrebbero potuto spiegare quanto mostrato nella storia.” Successivamente Lindelof ha avuto modo di spiegare che dopo anni spesi a lavorare sulla mitologia di Lost si era sentito “prosciugato” creativamente. Situazione che alla fine ha portato a sviluppare l’idea del purgatorio, che ha diviso per lungo tempo la nutrita fanbase della serie.
Fonte: ScreenRant