Il geniale regista Nicolas Winding Refn sta passando delle ore decisamente turbolente dopo essere stato accusato, da parte dell’organizzazione PETA, di aver ucciso un maiale sul set della sua nuova serie in lavorazione per Netflix.
Al momento non ci sono conferme da parte di nessuno degli interessanti, ma l’accusa di PETA è decisamente pesante e, qualora si rivelasse fondata, renderebbe l’acclamato regista decisamente indifendibile persino dai suoi fan più calorosi. PETA ha successivamente inviato una lettera al co-CEO di Netflix Reed Hastings chiedendo che la scena specifica venga tagliata dalla futura serie. La polizia sta attualmente indagando, dato che la legge danese sul benessere degli animali proibisce a questi ultimi di soffrire sui set cinematografici.
Questa la dichiarazione di PETA:
Uccidere un essere senziente e sfruttare quella morte per divertimento è inaccettabile e potrebbe essere illegale. Nessun animale dovrebbe soffrire o morire per l’intrattenimento umano, e PETA chiede a Netflix di rimuovere in sala di montaggio qualsiasi filmato che possa glorificare l’inutile e insensato massacro di questo maiale.
Restiamo in attesa di scoprire se la vicenda ha un fondamento o se si tratta, come si spera, di un malinteso.
Fonte: Screenrant