Premessa: Innanzitutto voglio premettere che la seguente recensione contiene opinioni personali e non si sofferma neanche troppo sulla parte tecnica del film, in quanto non sono un’esperto ma un semplice appassionato.
Buona lettura!
Free State of Jones è un film del 2016 scritto e diretto da Gary Ross(Dave Presidente per un giorno ,Hunger Games) con protagonista Matthew McConaughey ,Gugu Mbatha-Raw(Black Mirror 3×03 San Junipero) e Mahershala Ali(House of Cards, Marvel’s Luke Cage).
La trama di base è semplice si tratta di un biopic ,a doppia linea temporale ambientato durante la guerra di secessione Americana e con sprazzi del futuro della famiglia di Newton Knight(Matthew McConaughey).
Diciamo sostanzialmente che questo film punta all’oscar,ma questa affermazione non mi pare arrivi tanto come un fulmine a ciel sereno, d’altronde abbiamo un cast abbastanza apprezzato negli States e un regista che ha dato prova di riuscire bene e di poter piacere all’Accademy, ma che per lo più è conosciuto per i suoi lavori di sceneggiatore(Big,Seabiscuit).
Il film non si avvicina neanche lontanamente però a film di fattura ben più elevata come Selma di Ava DuVernay o 12 Anni di Schiavo di Steve McQueen , nonostante contenga dei messaggi importanti allo spettatore non arrivano completamente, sopratutto a causa della doppia linea temporale che non riesce a far immergere completamente lo spettatore nelle ambientazioni del 1800 Statunitensi che sono , a mio parere, molto ben ricostruite.
La regia di Gary Ross è pulita, clinica, serve solo ad illustrare quello che avviene, ci sono alcune scelte interessanti come quella della sequenza iniziale con la battaglia tra le truppe Nordiste e Sudiste dove compare la prima cosa veramente ottima del film la fotografia.
Il direttore della fotografia del film è Benoît Delhomme(La Spia ,La Teoria del Tutto) che dà un’impronta documentaristica al film che fa in modo di rendere più cruda la narrazione.
Le musiche sono un altro elemento che ha reso la visione del film più leggera e meno pesante sopratutto in certe sequenze molto lunghe e quasi solenni( anche se non propriamente riuscite) che abbiamo trovato nella parte centrale del film.
Il cast è molto azzeccato e McConaughey ha dimostrato di nuovo di saper incentrare un film totalmente sulla sua figura senza risultare troppo sopra le righe o troppo sacrificato, anzi il personaggio di Newt Knight riesce ad essere carismatico e anche vicino al pubblico che percepisce la sua rabbia e il suo dolore per una situazione che trova intollerabile. L’attrice che interpreta Rachel Knight fa un buon lavoro, ma rimane quasi sempre nell’ombra di McConaughey essendo lui il protagonista assoluto della pellicola insieme al personaggio di Mahershala Ali ossia
Moses Washington che risulta essere più di un semplice personaggio secondario, diventerà un vero e proprio grande ingranaggio nella storia generale che spesso procederà grazie a suoi interventi , qui Ali ha dimostrato di essere un attore bravo ancora una volta dopo la parentesi in Luke Cage dove il suo personaggio e la sua interpretazione davano spessore ad una serie che di spessore non ne aveva quasi.
Il film pone degli interessanti concetti come la definizione stessa di libertà e inganno, un inganno che noi sappiamo bene essere stato perpetrato dai ricchi e benestanti ben oltre il 1865(anno di fine della guerra di secessione Americana), qui si và anche oltre quindi la battaglia di Newt per lo stato libero di Jones, vengono inseriti più elementi che non si amalgamano al meglio,sopratutto perché la parte più interessante e che poteva apportare qualcosa di diverso ad un contesto già visto e rivisto comprende solo una quarantina di minuti di film su una durata di 2 ore e 15 minuti risultando quindi compresso l’atto finale che sarà quello che lascerà più insoddisfatto lo spettatore.
In definitiva mi posso ritenere soddisfatto del risultato finale, non completamente perché mi aspettavo sinceramente di più vedendo chi c’era dietro, un pò di curiosità sull’argomento me l’ha messa e magari mi cercherò qualcosa che possa approfondire meglio questa parte ,ma d’altronde non tutte le ciambelle riescono col buco.