[Recensione] Plutona di Jeff Lemire e Emi Lenox – Stand by Me (Hero)

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Plutona

Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, ma chi li ha?

Se il buon vecchio Gordie di “Stand by me – Ricordo di un’Estate” avesse avuto come amici i protagonisti di “Plutona“, probabilmente non avrebbe mai raccontato l’avventura estiva che segnò la fine della sua infanzia.

Film, romanzi e (ovviamente) fumetti che raccontano il passaggio di mal assortiti gruppi di ragazzini all’età adulta, ce ne sono a bizzeffe. Generazione dopo generazione il percorso di crescita proposto si adatta al momento storico corrente, così da poter fare sempre breccia nel cuore degli interessati.
Sulla carta (eheh, l’avete capita? Fumetti, carta… Scusate, non lo faccio più…), Plutona presenta tutti gli elementi sopracitati, uniti a ciò che lo renderebbero un racconto di crescita transgenerazionale unico nel suo genere, se non… Se non?

Andiamo con ordine, partiamo con l’abbozzare la trama del volume in questione:

Plutona

Cinque giovani studenti rinvengono, abbandonato in un bosco, il corpo di Plutona: la più forte super-eroina di Metro City. Questo tragico avvenimento permetterà al gruppo di legare attraverso, la condivisione di un segreto che, per forza di cose, esclude e ripudia il mondo degli adulti. D’altra parte, ciò porterà a galla le contraddizioni e i lati oscuri di ognuno di ognuno dei giovani protagonisti.

Alla luce di ciò, per quanto Plutona possa sembrare l’illegittimo frutto dell’unione tra Stand by me e “The Breakfast Club” con in più una spruzzatina di salsa super-eroica, Jeff Lemire ha saputo mettere in tavola tutte le carte necessarie per una giocata degna di questo nome.
Da un lato, Plutona  è la tipica storia che ormai tutti ci aspettiamo da Lemire: il tono molto nostalgico legato all’innocenza dell’infanzia e le sensazioni vive e pulsanti, sono parte del marchio di fabbrica dell’autore. Dall’altro, ci troviamo in un contesto differente dal solito, l’autore qui non vuole mostrarci la tragica e straziante fine dell’infanzia come fece in “Sweet Tooth“, bensì, crea una complessa scacchiera emozionale, dalla quale solo alcuni dei suoi protagonisti usciranno vincitori, forse…

Le relazioni tra i protagonisti, molto diversi tra loro, usate come mezzo per raccontare la natura mutevole delle amicizie infantili, sono sicuramente il punto di forza del volume.
Il pubblico sarà probabilmente in grado di relazionarsi molto bene con il comparto emotivo, qui magistralmente riportato, derivante dall’allontanamento di quelli che un tempo erano grandi amici, causato da un semplice cambio di interessi. In generale, tutti i personaggio hanno un grande potenziale legato al percorso di crescita, ma solo alcuni sono soggetti ad un approfondimento sufficiente a renderli qualcosa meno che delle semplici comparse.

Plutona

Inizialmente, Plutona sembra voler raccontare la storia di un gruppo di ragazzi che vive a Smallville, mentre Superman si è già trasferito a Metropolis, un’idea molto interessante e originale, eppure il volume non sfrutta al massimo le sue potenzialità. La storia finisce con quello che potremmo definire come un “pugno narrativo,” lanciato a tutta potenza verso il grugno del lettore, piazzato proprio nel momento in cui il racconto sembrava sul punto di svoltare radicalmente verso altre 150 pagine di narrazione.

Plutona è quindi un buon insieme di idee lasciate a metà e nulla più? Assolutamente no! La sopracitata sensazione di déjà-vu anni ’80 è magistralmente accompagnata dalle splendide tavole di Emi Lenox che donano al lettore la sensazione di star vedendo un film, con tutta la scorrevolezza che ne consegue.
La Lenox cattura e nel contempo accompagna l’atmosfera nostalgica creata da Lemire, sebbene con un aspetto molto più pulito. Il character design per i protagonisti è accattivante, sebbene molto classico. Il lavoro della Lenox, in accoppiata con la ricca colorazione di Jordie Bellaire, si rivelano essere i veri super-poteri di Plutona, che rendono il comparto artistico del volume una piccola perla nascosta nell’oceano del fumetto underground.

Nel complesso, in Plutona c’è molto di buono, il che rende difficile capire il perché di una tale spreco di potenziale. C’è da dire che l’ultimo capitolo del fumetto (originariamente pubblicato come 5 albi mensili) uscì con netto ritardo a causa del lavoro di Lemire su altri progetti all’epoca in corso d’opera. Forse la mole di lavoro inficiò sul rendimento di Lemire o forse l’idea su cui il fumetto si regge non è complessa tanto quanto sembra, anche se, visti i precedenti dell’autore, quest’ultima possibilità è più che mai remota.


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