Si conclude stasera la terza stagione di Westworld, con “Crisis Theory“, dove finalmente tornano tutti gli ultimi punti rimasti insoluti non solo per la terza stagione ma anche per la seconda stagione della serie che aveva ancora qualche dubbio da risolvere.
Caleb (Aaron Paul) è riuscito con il piano di Dolores (Evan Rachel Wood) a scappare con la chiavetta di Solomon e quindi con l’unica speranza dell’umanità di uscire dalla schiavitù imposta dal programma di Rehoboam di Serrac (Vincent Cassel). Nel frattempo Maeve (Thandie Newton) è sulle tracce di Caleb mentre nel mondo vi è una rivolta per il leak delle informazioni di Incite. Come se non bastasse, Hale (Tessa Thompson) è anche lei sulle tracce di Dolores e sta andando contro la sua programmazione.
Questa puntata ci porta così alla chiusura di tutte le linee narrative che hanno impegnato questa stagione, dal percorso di redenzione di Dolores, all’accettazione della propria natura umana e fragile, ma finalmente libera di Caleb, alla nuova ma allo stesso tempo vecchia missione di Maeve come anche il tentativo di controllare l’umanità di Serrac. mostra anche il vero obbiettivo di Bernard (Jeffrey Wright) che sopraggiunge verso la fine della puntata. La serie, grazie al cambio di scenari, si è finalmente liberata dall’ingombro che era il parco e le sue storyline, portando lo spettatore in un futuro non troppo lontano dal nostro presente dove la tecnologia si è sviluppata a tal punto da controllare ogni singolo momento della vita a partire dal destino non solo di un individuo, ma di tutta a cerchia di persone che lo circondano che poi vanno a comporre la sua famiglia. Una vera e propria realtà Orwelliana, non gestita dal governo ma dalle multinazionali come Incite e Delos. “Theory of crisis” è il punto di sviluppo di una delle tante crisi cicliche che attraversano il mondo, una crisi di proporzioni sia sociali, che psicologiche, ma anche economiche, che stanno per far sprofondare definitivamente l’umanità nel collasso, una crisi evitata da Serrac ma che inevitabilmente più ritarda più rischia di diventare distruttiva. La serie, in ultimo, non ha comunque dimenticato quei pochi personaggi che sono rimasti dalle scorse stagioni e che dovevano raggiungere un certo punto di svolta come William, interpretato sempre dal magistrale Ed Harris e da una conclusione al suo personaggio consona a quello che è stato fino ad ora.
Sicuramente ora con tutti i problemi che ci sono, prima di vedere la quarta stagione di Westworld passerà parecchio tempo e forse la scelta di chiudere la stagione con quell’inquadratura risulta molto interessante. Potrebbe rivelare il ritorno ad una struttura narrativa abusata nella seconda stagione della serie, ossia la doppia timeline.
L’episodio contiene un importante doppio finale dopo i titoli di coda, quindi guardate tutto fino alla fine!
Non ci resta che aspettare la quarta stagione!