Si è conclusa oggi la prima parte di What if…?, serie animata prodotta da Marvel Studios e creata da A.C. Bradley per Disney+, che segue alcune versioni alternative dei supereroi del Marvel Cinematic Universe che si sono create a seguito di una divergenza di avvenimenti nella loro linea temporale.
Questo è il primo vero e proprio tentativo della Marvel di produrre una serie animata che non sia facente parte di altri contenitori come furono le stesse serie precedenti e che, allo stesso tempo, sia in continuity con il MCU. Sarà riuscita questa serie a innovare l’offerta? Scopriamolo insieme!
La trama è molto semplice: a seguito degli eventi di Loki, il multiverso cade nella più completa follia e sempre più branche da eventi preordinati creano nuove linee temporali e nuovi universi. La serie si concentrerà quindi su queste divergenze temporali che hanno creati dei veri e propri universi alternativi alla timeline principale.
«Tempo. Spazio. Realtà. Non hanno un andamento lineare. Formano un prisma di infinite possibilità, in cui ogni scelta può diramarsi verso realtà infinte, creando mondi alternativi a quelli già conosciuti. Sono l’Osservatore, la guida che vi condurrà in nuove vaste realtà. Seguitemi, e riflettete sulla domanda… E se…?»
Questa è la tagline che recita l’Osservatore (Jeffrey Wright) prima di ogni puntata di What if…?, e che introduce una nuova realtà e parte dall’evento divergente che poi ha generato questo nuovo corso e una profonda modifica agli avvenimenti che ben conosciamo dai film. Chiaramente ogni puntata ci porta ad uno dei momenti che definiscono il tono ma anche la storia che vedremo nella puntata. Eventi che in alcuni casi sono proprio minori e portano a cambiamenti minimali ed altri che, seppur piccoli, creano interamente una nuova realtà tutta da scoprire. Un esempio del primo caso sono la puntata 1, “E se… Captain Carter fosse stata il primo Vendicatore?”, in cui Peggy Carter (Hayley Atwell) decide di rimanere al piano di sotto ad assistere all’evento che avrebbe dato origine al supersoldato per poi diventare lei stessa una versione femminile di Captain America. In questa storia, seppur per certi versi i personaggi siano gli stessi che conosciamo da Captain America: The First Avenger, questi ultimi interagiscono in maniera diversa e portano a minimi cambiamenti della storia ma sempre seguendo la strada tracciata dal MCU.
Poi vi sono numerosi episodi che invece raccontano un nuovo ed inaspettato universo che sempre deriva da un cambiamento “piccolo” come “E se… T’Challa fosse diventato Star-Lord?”, dove il ruolo che nel MCU è di Peter Quill spetta al principe del Wakanda. In questa puntata i cambiamenti sono molto più ampi, perché il personaggio in questione si muove sullo sfondo di alcuni avvenimenti centrali ed alteranti per la storia dell’MCU come la ricerca delle gemme dell’Infinito da parte di Thanos e la ricerca di Ego della sua progenie, quindi diciamo che qui assistiamo ad una storia prettamente action che mette l’acceleratore sulle divergenze, creando un universo davvero interessante di cui ne vorresti sapere di più nel momento in cui finisce.
Infine, vi sono episodi il cui cambiamento non viene esplorato, ma si vedono solo le conseguenze ed i personaggi intenti ad affrontarle: peccato che questi episodi come ” E se… il mondo avesse perso i suoi eroi più potenti?” oppure “E se… Zombie?”, per quanto interessanti e pieni di colpi di scena in parte potrebbero tradire il sentimento dietro la serie, ma in definitiva, soprattutto quello dedicato agli Avengers tiene col fiato sospeso ma si rivela poco interessante per lo spettatore perché, seppur si tratti sempre di un giallo, non vengono date allo spettatore parte delle informazioni necessarie a dedurre cosa stia succedendo, soprattutto se visto in italiano. Mentre quello dedicato agli Zombie è un puro divertissment che manca di quello che dovrebbe essere il cuore della serie, ossia affrontare il “E se…?”.
Gli ultimi due episodi che concludono la serie, “E se…Ultron avesse vinto?” e “E se…l’Osservatore avesse infranto il suo giuramento”, sono davvero dei piccoli gioiellini. Animazione davvero ben fatta, un nemico minaccioso e un gruppo nutrito di eroi che crea interessanti momenti anche leggeri tra di loro. Momenti in cui però regna sovrano il carisma di “T’challa Star Lord” e “Doctor Strange Supreme”; due personaggi davvero interessanti che già nelle loro puntate avevano dimostrato di essere due interessanti spunti che “What if…?” avrebbe dovuto sfruttare di più e nel dettaglio. Insomma, seppur qualche puntata di mezzo non particolarmente ispirata, come Zombie o quella dedicata a Thor e quella su Killmonger, la serie tira in maniera ottima le fila della trama e mette giusto abbastanza voglia di procedere con la visione di una seconda stagione, a patto che quei personaggi tornino e che non vengano sacrificati in favore di storie meno ispirate. Si può dire che quando la serie si concede di sfruttare il budget per creare qualcosa di visivamente interessante, oltre che dal punto di vista della storia, fa centro, mentre quando gioca sul sicuro è più un miss che un hit, ed è davvero l’unico più grande peccato di quella che poteva essere davvero una grande serie evento. Tutti gli episodi, alcuni in maniera meno significativa ed altri molto di più, contribuiscono all’arco finale, ma è proprio nel momento in cui il team viene riunito che arriva direttamente in faccia il problema maggiore della serie, ovvero la “fretta”. Fretta che per alcuni episodi ha portato a qualche piccolo difetto nelle animazioni, ma nulla effettivamente di trascendentale, ma che si rivela anche più grave quando, arrivati al momento che vede Uatu riunire i Guardiani del Multiverso, ci si trova davanti un personaggio nuovo e mai visto come la Gamora che ha sconfitto Thanos; personaggio che avrebbe sicuramente meritato di più un approfondimento e che di fatto, per ora, non sappiamo che cosa abbia passato e quale sia il suo evento nexus, cosa che invece è ben chiara per tutti gli altri.
What if…? Alla fine si rivela essere una serie che intrattiene, grazie ad episodi dalla durata davvero risicata (i più lunghi hanno una durata di 35 minuti) ed alcuni episodi davvero interessanti dal punto di vista visivo come quello dedicato a Doctor Strange e due conclusivi pregni di action e con una minaccia davvero inquietante che si avvicina a minacciare non solo una realtà, ma tutte: Ultron. Allo stesso tempo, però, la serie mette in luce anche alcuni difetti di alcuni film Marvel come lo stesso Age of Ultron: infatti, qui l’IA creata da Tony Stark è molto più subdola e minacciosa proprio come ci si sarebbe aspettati dal film. Sicuramente non possiamo dire che l’esperimento sia fallito, qualcosa di carino è uscito fuori e le animazioni convincono, ma la serie non sembra mai riuscire a distinguersi per più di quello che è, un divertimento per scrittori e spettatori ed è un gran peccato con quel budget e tutte le possibilità che un multiverso nasconde e che poche puntate esplorano. Vedremo se la seconda stagione di What if…?potrà correggere qualche difetto di questa prima stagione e concedere storie più interessanti e che ponderino completamente la domanda, “E se…?”.