Akira, film d’animazione diretto da Katsuhiro Ōtomo e ispirato al manga omonimo creato dallo stesso regista del film, è stato recentemente definitivamente bandito dalla Russia, perché reputato dannoso dal governo russo, che ha reputato il film del 1988 “dannoso per la salute e lo sviluppo mentale dei bambini”.
Come spiegato in una nota ufficiale rilasciata dall’ufficio stampa della Corte di San Pietroburgo, il governo ha deciso di dar seguito ad una richiesta recapitata in maniera formale anche sulla base di alcune decisioni precedenti che avevano portato alla proibizione di qualsiasi tipo di riferimento a prodotti come Tokyo Ghoul, Death Note e KonoSuba.
In particolare, le motivazioni riguardanti Akira starebbero nel fatto che l’anime mostra “centri di sperimentazione in cui si sottopongono persone a test parapsicologici per creare l’arma perfetta. Nella storia esiste un culto religioso dedicato ad un superuomo chiamato Akira, la cui venuta, presumibilmente, risolverà tutti i problemi del Giappone. Questo tipo di nozioni possono essere dannose per la salute e lo sviluppo mentale dei bambini”.
Stando ad alcuni commenti fatti da diversi siti russi e riportati anche oltreoceano, queste restrizioni sono principalmente indirizzate ai gestori di siti pirata, così da cercare di limitare la diffusione di questo tipo di materiale. Tuttavia, com’è logico pensare, ci sono ripercussioni anche su chi agisce nella legalità, perché i rivenditori sono i primi a non poter più mettere in commercio o rendere disponibili titoli come, appunto, Akira. Recentemente, per esempio, il sito di streaming Kinopoisk HD, una piattaforma russa, ha dovuto rimuovere dal proprio catalogo Tokyo Ghoul.
Sale così a tredici il numero di manga vietati nei confini russi, e in questa breve, ma purtroppo in continuo aggiornamento, lista ci sono anche nomi illustri come, per citarne uno, Naruto.
Per quanti, invece, vogliano rivedere o magari vedere per la prima volta Akira, il film è disponibile su Netflix.
Fonte: Bounding Into Comics
