Nel 2021 Diabolik ha deciso di fare il suo esordio al cinema con il primo capitolo diretto dai Fratelli Manetti: Luca Marinelli, per l’occasione, indossò le vesti del Re del Terrore, affiancato da Valerio Mastandrea in quelli di Ginko e da Miriam Leone che invece impersonò Eva Kant. Il film fu un accolto in maniera mista dal pubblico, con i fan più affezionati che apprezzarono il ritmo compassato scelto dai registi, in riferimento alla narrazione più lenta e compatta dei fumetti Astorina, mentre il pubblico più generalista non riuscì proprio a calarsi e farsi coinvolgere in un film che non faceva, se non nel finale, delle emozioni e dei colpi di scena esattamente il suo punto forte. Le cose hanno preso una piega decisamente diversa nel secondo capitolo, Diabolik: Ginko all’Attacco! (qui la recensione), perché la produzione decide di spostarsi su un prodotto forse un po’ più ritmato, ma che non riesce comunque a coinvolgere il pubblico, complice una sceneggiatura veramente deludente e un cambio d’attore per il protagonista. Luca Marinelli, infatti, si tira fuori da quello che stava diventando a tutti gli effetti un franchise ed entra in scena Giacomo Giannotti, che non fa un lavoro malvagio, ma che comunque non riesce a elevare il film su un buon livello. Adesso arriva al cinema Diabolik: Chi sei?, terzo capitolo del personaggio a fumetti, che si porta dietro una serie di critiche di non poco conto e la necessità di provare a dare una svolta a questa saga cinematografica tutta italiana. Abbiamo visto il film in anteprima a Roma Film Fest e questo è il nostro parere.

Catturati da una spietata banda di criminali, Diabolik (Giacomo Giannotti) e Ginko (Valerio Mastandrea) si trovano faccia a faccia. Rinchiusi in una cella, senza via di uscita e certi di andare incontro a una morte inevitabile, Diabolik rivela all’ispettore il suo misterioso passato. Intanto, Eva Kant (Miriam Leone) e Altea (Monica Bellucci) sono alla disperata ricerca dei loro uomini. Le strade delle due rivali si incroceranno?

Diabolik

No, Diabolik: Chi sei? non riesce nell’impresa di alzare il livello di questa trilogia dei Manetti Bros. perché si porta tristemente dietro tutti i difetti dei suoi predecessori e non prova minimamente a correggere il tiro per evolversi e migliorarsi come meglio può. A livello di sceneggiatura alcune scene, specialmente quelle riguardanti le origini di Diabolik, sono anche interessanti e riescono a coinvolgere il pubblico, ma sono veramente troppo poche e arrivano quando l’attenzione e la voglia di seguire ciò che si sta vedendo probabilmente è già scemata, a causa di quello che succede prima che come al solito è una sequela di eventi altamente improbabili e resi ancor meno credibili da una messa in scena e una recitazione non all’altezza.

C’è però da dire che questo Chi sei? si può definire senza dubbio il migliore dei tre film usciti fino a questo momento. Sicuramente perché come al solito il lavoro fatto con musiche, costumi e scenografie è di alto livello e certifica la grande capacità delle cosiddette maestranze, che però non trovano riscontro nella qualità del lavoro di chi in fase di scrittura non prova minimamente a dare quel guizzo in più che permetterebbe al film di essere anche solo una buona pellicola. Tutto questo, con un paio di eccezioni.

diabolikLa prima, come detto, è rappresentata dal racconto delle origini di Diabolik, che per come vengono narrate sono abbastanza interessante e portano lo spettatore – quello che non conosce i fumetti – a chiedersi come andrà avanti la storia e come il protagonista arrivi ad essere il Re del Terrore. La seconda eccezione è rappresentata dai villain di questo film, una violenta banda di ladri che terrorizza tutta Clerville e che incrocia le sue strade proprio con Diabolik e anche con l’ispettore Ginko. Senza fare spoiler, i momenti con protagonisti i ladri, su tutti Mario Sgueglia, sono tutti estremamente funzionanti, interessanti e anche credibili, con gli attori che riescono a portare qualche sfumatura che – con i dovuti paragoni – ricorda prodotti come Romanzo Criminale. Si è ovviamente lontanissimi in termini di qualità, ma si tratta di una piacevole novità nell’ecosistema della pellicola: una ventata d’aria fresca che permette al pubblico di divertirsi.

Regia e recitazione, invece, continuano a essere non pervenute. Il tutto appare essere senza una vera e propria sostanza, il ché non è necessariamente un male, ma ciò che manca veramente è un guizzo che possa in qualche modo far sì che il film sia anche solo facile e piacevole da seguire. Diabolik: Chi sei?, invece, risulta estremamente compassato e accompagnato dalle solite interpretazioni svogliate e/o eccessivamente sopra le righe, come una – in questo caso – fin troppo ancheggiante Miriam Leone o una macchiettistica Monica Bellucci, la cui interpretazione di Altea rimane tutt’oggi ancora inspiegabile. Giannotti e Mastandrea si mantengono sui livelli del precedente film, risultando leggermente più credibili perché ormai rispettivamente alla seconda e terza volta nei panni dei personaggi.

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Diabolik: Chi sei? non è un completo disastro, questo va sottolineato. Ma da qui a definirlo un buon film ce ne passa: la pellicola si porta dietro tutti i difetti dei due capitoli precedenti e pur avendo qualche fugace momento di luce, il giudizio sulla pellicola non può essere positivo, perché nelle due ore non c’è mai un picco veramente interessante o che coinvolga totalmente lo spettatore in sala.


Diabolik: Chi sei? debutterà nelle sale italiane il 30 novembre. Dopo l’anteprima al Roma Film Fest, la pellicola sarà proiettata dal Lucca Comics & Games venerdì 3 novembre alle ore 20:00 al cinema Astra. Di seguito, il trailer ufficiale del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Diabolik: Chi sei?
5.5
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
diabolik-chi-sei-dei-manetti-bros-le-origini-del-re-del-terrore-recensione-speciale-roff18Diabolik: Chi sei? non è un completo disastro, questo va sottolineato. Ma da qui a definirlo un buon film ce ne passa: la pellicola si porta dietro tutti i difetti dei due capitoli precedenti e pur avendo qualche fugace momento di luce, il giudizio sulla pellicola non può essere positivo, perché nelle due ore non c'è mai un picco veramente interessante o che coinvolga totalmente lo spettatore in sala.

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