Il primo volume de La Lega Degli Straordinari Gentlemen, di cui vi abbiamo parlato in occasione dell’uscita della nuova edizione italiana edita da Bao Publishing, era il meraviglioso frutto della voglia di Alan Moore, di giocare e divertirsi con gli eroi della narrativa tardo-ottocentesca inglese. Per far ciò, il bardo di Northhampton, non aveva strappato via i personaggi dai loro romanzi e dai loro contesti, ma si era bensì intrufolato lui stesso all’interno di quei mondi e di quella narrativa, creando una rete fittissima di collegamenti tra personaggi distinti e separati, riuscendo poi ad orchestrare il tutto come un sapiente marionettista. Per quanto bello fosse però, il primo capitolo della Lega di Moore era ancora un esperimento, certamente riuscito per carità, ma pur sempre non ancora del tutto definito e definitivo. I personaggi erano infatti ancora tutto sommato quelli originali che Moore aveva deciso di omaggiare, e seppur calati in altre situazioni, le psicologie e i rapporti interpersonali che li distinguevano erano semplicemente abbozzati.
Avendo già raccontato e trattato le origini del bizzarro gruppo di eroi nel precedente capitolo dell’opera, in questo secondo volume quì oggetto di recensione, Alan Moore si dedica maggiormente e con certamente più precisione all’approfondimento emotivo e psicologico dei personaggi. Miss Murray, Mr. Hyde, e il Dottor Griffin in particolare, ma anche tutti gli altri misfit al servizio della Corona avranno modo, tra le pieghe e le pause dell’avventura, di confrontarsi gli uni con gli altri e di capire chi sono veramente e cosa vogliono. Ognuno di loro è capace poi, grazie ai dialoghi magnificamente scritti da Moore per assomigliare il più possibile a quei distinti ed efficaci scambi di battute e pensieri presenti tra i personaggi dei romanzi ottocenteschi, di trasformarsi finalmente in qualcosa di nuovo. Non più i protagonisti di vecchi libri di fantasia, ma i nuovi, efficaci e riconoscibili protagonisti di un fumetto weird-fantasy di Alan Moore.
A fare da sfondo a questa straordinaria caratterizzazione umana di personaggi così apparentemente lontani dall’essere dei semplici umani, c’è l’Avventura. Non scenderemo nei dettagli per evitare spoiler, ma vi basti sapere che in questo secondo volume de La Lega Degli Straordinari Gentlemen, l’Avventura, quella con la A maiuscola è stata perfettamente gestita per tutti i sei capitoli che compongono il volume. I nostri eroi questa volta non sanno bene cosa combattono e perché lo fanno, né sanno bene come affrontarlo. Il tutto dunque è così misterioso e lascia costantemente al lettore la paura che questa volta non finirà tutto con un lieto fine. La situazione di pericolo è costante e arriva al lettore con l’ausilio di una prosa asciutta ed essenziale, aiutata e supportata poi dal tratto spigoloso e frenetico di Kevin O’Neill. Il fumettista britannico usa anche in questo secondo volume, tavole semplici e anche un po’ ripetitive dal punto di vista dell’impostazione generale, ma che al contempo non sfociano mai nello stantio, risultando anzi sempre piuttosto veloci e dinamiche.
In definitiva, La Lega Degli Straordinari Gentlemen volume 2, pubblicato da Bao Publishing e disponibile da Settembre nelle fumetterie e librerie d’Italia è un vero e proprio capolavoro del fumetto d’avventura. Alan Moore fa quì finalmente suoi i personaggi di cui scrive e il contamina con la sua poetica del disincanto. In unione poi con il tipico disegno di Kevin O’Neill si crea per risultato un prodotto maturo e consapevole di sé stesso, un volume completo di avventura e sentimenti perfettamente dosati e bilanciati tra loro. Il volume è impreziosito poi da L’Almanacco dei nuovi viaggiatori, una chicca assoluta inserita in appendice.