Snowden – Recensione di un’inquietante Realtà

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Nel corso degli ultimi anni Oliver Stone ci ha abituato a delle pellicole sempre più critiche da un punto di vista sociale e politico. Dopo Wall Street e Le Belve, Stone porta nelle sale cinematografiche italiane Snowden, che abbiamo potuto vedere in anteprima per voi al Lucca Comics & Games 2016.
Il film, in uscita giovedì 24 novembre 2016, tratta le vicende di Edward Snowden, un disilluso impiegato dei servizi segreti americani che, dopo aver scoperto l’uso scellerato della tecnologia in possesso di tali organizzazioni, ha deciso di rivelare al mondo le ingiustizie di un sistema di sicurezza che, nell’apparenza, mostrava tutta la sua forza ma che si rivelerà essere un vile e menzognero mezzo di controllo.


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La storia di Snowden non è assolutamente qualcosa di nuovo, le vicende narrate sono infatti realmente accadute tra il 2004 e il 2013, ma Oliver Stone riesce a trasformare un film tendenzialmente biografico in un thriller movie con innumerevoli spunti di riflessione. Quanto la tecnologia che oggi riteniamo essere indispensabile ci condiziona? Come potremmo vivere senza questa tecnologia? Ma soprattutto, i dispositivi elettronici che teniamo in mano o che utilizziamo ogni giorno sono davvero così sicuri?

snowdenIl lungometraggio apre gli occhi dello spettatore ad uno scandalo che potrebbe essere passato in sordina ma che in realtà ci permette di capire quanto il clima di terrore sia palpabile all’interno dei sistemi governativi statunitensi. Ed infatti, il filo conduttore che tiene insieme la vita di Snowden così come l’evoluzione tecnologica della CIA e dei servizi segreti in gioco altro non è che la paura. La paura che una minaccia terroristica posso muoversi nell’ombra di internet ed inficiare così il mondo occidentale, la paura che le contromisure per fermare tale minaccia siano talmente irrispettose della vita privata del singolo cittadino del mondo da violarne il privato, la paura di non poter vivere liberamente poiché spiati. Quanto può risultare difficile la quotidianità una volta che si é messi di fronte ad una tale realtà? É possibile continuare la propria vita come se nulla fosse o la paranoia ed il vittimismo la faranno da padrone?

snowden_clip_dependingonmeL’interpretazione magistrale di Joseph Gordon-Levitt riesce a creare un legame empatico con lo spettatore che non solo riesce a comprendere in pieno il punto di vista del protagonista ma si comincia a chiedere se, nella stessa situazione, avrebbe agito allo stesso modo. Sfortunatamente il resto del cast non riesce a spiccare e passa in secondo piano, nulla che possa macchiare in gravemente la pellicola, anzi, essendo un racconto per lo più biografico la rilevanza che assume il personaggio principale, anche a discapito dei suoi comprimari, ne denota un maggiore spessore. Piccola nota di merito va anche a Shailene Woodley che riesce a dare prova di una dote attoriale degna di nota che, nonostante viva di luce riflessa dell’interpretazione di Gordon-Levitt, porta a rivalutare l’attrice.

03La pellicola riesce a mandare un forte messaggio allo spettatore, noi che catturati ed ormai dipendenti dalla tecnologia (tra cui chi vi sta scrivendo proprio tramite una rivista online) ci dimentichiamo spesso di maneggiare ogni giorno un gran quantitativo di dati personali. Siamo così presi dalle prodezze e dalle rivoluzioni della scienza da cadere vittime della stessa. Nessuno legge le normative della privacy, accettiamo che i nostri dati vengano utilizzati senza preoccuparci del come verranno usati, basta un veloce *click* per saltare ogni scocciatura e tornare ad usufruire del nostro caro social.

Snowden ci ricorda che il progresso ha un costo, ci ricorda che quello che abbiamo di fronte non é un futuro distopico alla Black Mirror dove la tecnologia “potrebbe ribellarsi”, no. Snowden ci ricorda che quel futuro non é poi così lontano, perché quel futuro é oggi.

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