Su questi lidi si è già parlato più volte di fumetti provenienti dal panorama indipendente Italiano, se in precedenza abbiamo raccontato le storie di lupi solitari, intenti a far progredire i propri sogni, nonostante le difficoltà rappresentate dalla routine quotidiana e del panorama editoriale, oggi vi parleremo di un duo che, per giungere l’obbiettivo, ha allestito una vera e propria armata di artisti ed appassionati, tutti uniti da uno scopo tanto semplice quanto ben definito: raccontare una storia.
Lasciate quindi che vi presenti il dinamico duo indie che oggi è protagonista di questa rubrica:
ComicsFreak: cominciamo con le presentazioni.
Santo: molto piacere, sono Rubino Santo Davide, e sono soggettista e sceneggiatore di “The Darkwinged” per conto dello studio “Med Faktory,” di cui faccio parte insieme al mio socio Gabriele Crepaldi,
Gabe: piacere, sono Gabriele Crepaldi detto “Gabe,” nasco come fumettista e sceneggiatore, avendo fatto la “Scuola del Fumetto di Milano” e, di conseguenza, mi occupo della sceneggiatura e del comparto grafico del progetto The Darkwinged.
Come già detto da Santo, formo, insieme a lui, il Med Faktory studio e mi occupo, fondamentalmente, della supervisione di tutta la parte grafica di questo progetto.
ComicsFreak: molto bene, la prima cosa, di cui parleremo oggi, sarà il modo in cui voi vi imponete nell’ambiente lavorativo del fumetto Italiano, ovvero, il fatto che non avete pubblicato tramite un editore “Tripla A,” per così dire. In sostanza The Darkwinged nasce come progetto “indie.”
Santo: dunque, nel Settembre del 2014, il media inizialmente scelto per portare quello che, un domani, sarebbe diventato il messaggio di fondo di The Darkwinged, ovvero un cortometraggio, purtroppo viene abbandonato, lasciando incompiuto il progetto.
Tempo dopo, per puro caso, incontrai il mio socio Gabe, presso il negozio di musica Matrix qui a Pavia e da li, chiacchierando del più e del meno, nasce l’idea di produrre un fumetto in grado di raccontare e di espandere quella che era la mia idea iniziale, unendo, al sopracitato messaggio di fondo, un contesto dark/fantasy.
Per cui, possiamo dire che, The Darkwinged, nasce dalle ceneri di un fallimento e di un incontro casuale ahahah.
ComicsFreak: beh, come insegna la storia del Rock, i migliori riff nascono per puro caso.
Santo: assolutamente, inoltre, per quel che mi riguarda, l’imperativo primario è proprio quello di raccontare, punto.
Raccontare partendo alla base, per fare un paragone azzardato, avete presente “Il Corvo” di James O’Barr?
ComicsFreak: alt! Se state leggendo e non sapete cos’è Il Corvo di O’Barr, forse avete sbagliato sito, qua non facciamo tutorial di makeup…
Santo: beh, diciamo che, io e il signor O’Barr, condividiamo il fatto di aver vissuto una serie sfortunata di eventi… Di fatto, The Darkwinged, nasce come omaggio ad una persona a me cara, purtroppo, scomparsa prematuramente.
Il cortometraggio, di cui parlavamo prima, aveva lo scopo di raccontare questa storia con un taglio quasi biografico, a differenza di The Darkwinged che, pur conservando l’idea alla base del progetto, prende una strada completamente diversa e, in qualche modo, simile a quella de Il Corvo.
Quindi siamo passati dal cortometraggio realista al fumetto dark/action.
Gabe: l’ambientazione è lo stereotipo della “dark city” descritta in molti fumetti e in molte opere rock/metal, dove l’ambiente è velato da una nascosta ma sempre presente atmosfera soprannaturale che, di notte, modifica radicalmente l’ambiente, cambiando forma a tutto e tutti e ciò sarà parte dell’ossatura principale della trama,
Di fatto, The Darkwinged, parla della lotta di Alexiel (la protagonista) contro le forze oscure che, di notte, al pari di un incubo lucido che domina il sonno, infestano ogni angolo di Paradise City.
ComicsFreak: quindi parliamo di un comparto sentimentale tanto forte quanto autentico, proveniente da esperienze di vita vissute, non di qualcosa costruito ad hoc per creare una trama, riversato tra le pagine di un fumetto, unitamente a quelle che sono delle passioni.
Potremmo dire che The Darkwinged concilia lo stile “Top Cow” o “Image Comics,” insomma, la branca del fumetto più dark e priva di freni inibitori all’immaginario derivante dal panorama musicale Hard Rock e Metal.
Un po’ come se le vostre passioni e le vostre idee fossero lo stampo nel quale avete riversato il comparto sentimentale, dando così forma al prodotto finale, è corretto?
Santo: bravissimo, si, assolutamente, possiamo anche definirlo come un grosso contenitore di citazioni provenienti da più settori (cinematografico, musicale, ecc,…) accomunate dalle caratteristiche sopracitate, potremmo quasi sfidare i lettori a riconoscere, in particolare, le citazioni riferite al panorama musicale Metal e Hard Rock.
Diciamo che i tratti distintivi della saga sono ben visibili fin da subito, ma nonostante ciò, il nostro è un fumetto in grado di “cambiare pelle” spesso, vedrete alternarsi azione, sentimento e molti momenti “pulp,” pur rimanendo entro i confini della strada definita all’inizio e senza mai stonare o andare fuori tema.
Gabe: diciamo che è pensato per soddisfare i gusti di diversi tipi di lettore, da chi cerca l’azione un po più “tamarra,” passatemi il termine, a chi vuole qualcosa di più riflessivo.
ComicsFreak: potemmo definirlo “fanservice localizzato” ma con un’anima a sostegno e, soprattutto, non fine a se stesso.
Gabe: esatto.
ComicsFreak: bene, ora andiamo un po più sul diretto: fatemi una sinossi di The Darkwinged, qualcosa che potrebbe andare sulla quarta di copertina, per attirare il lettore.
Gabe: come abbiamo già accennato, The Darkwinged è la storia di Alexiel, una donna che, resuscitata dopo una morte ingiusta, diviene “la vendicatrice della notte,” con l’unico scopo di sconfiggere il grande male che infesta Paradise City: i demoni della Sinners Gang, che dominano la città nascosti nell’ombra.
ComicsFreak: come avrete capito, si parla di un anti-eroe, quindi non sarà la classica battaglia tra il bene e il male.
Gabe: assolutamente.
Santo: ruberei un secondo per raccontare un breve aneddoto, dato che conivolge il nostro intervistatore e amico qui presente, infatti dovete sapere che, l’idea della Sinners Gang, infatti, fu donata da lui.
ComicsFreak: mea culpa, se non dovesse piacervi, venite pure a reclamare ahahah.
Dunque, tornando seri, parliamo di tempistiche, in quanto tempo è stato prodotto il materiale di cui i lettori possono già fruire?
Santo: dunque, il numero zero e quelli che sono effettivamente i primi due numeri sono stati prodotti nell’arco di circa tre anni, che comprendono ideazione, sviluppo e produzione.
Non è stato un percorso semplice, abbiamo avuto parecchi intoppi del genere più svariato, ciò, purtroppo, include anche qualche ex-collaboratore che si è rivelato inadatto alla “mood” del progetto…
Ma nonostante ciò, siamo qui, lavorare a questo progetto ha sicuramente insegnato ad entrambi, cosa di cui sono molto grato, specie verso il mio socio che è la vera anima del progetto.
ComicsFreak: ecco, come hai accennato, questo è un progetto che riunisce un nutrito gruppo di artisti, ciò anche in vista della complessità del progetto, vogliamo parlare della squadra che sta dietro all’arte e ai testi di The Darkwinged?
Santo: dunque, per quel che riguarda il numero zero, vorrei partire dalla copertina realizzata da Michel Mammi e colorata da Luca Zavattini, all’interno troviamo una seconda copertina di Fabio Valentini, mentre le quattro tavole che formano l’albo sono realizzate da Leandro Oliveira con le chine di JP Mayer. Per quanto riguarda soggetto e storia, ci sono io, la sceneggiatrice Eleonora Calabrò e il character design è opera di Gabe, così come i disegni di alcuni dei capitoli successivi.
Negli albi a venire vedremo aggiungersi le disegnatrici Virginia Leonelli, Elena “Yuna” Chiappini, Elisa “Ellie” Rio e il disegnatore Gennaro “Gero” Grassi di “Edizioni Inkiostro.” Successivamente si aggiungeranno anche Margherita “Emme” Mandelli e Simon “King” Panella.
Gabe: e questi sono solo alcuni dei collaboratori del progetto, ne vedrete molti altri.ComicsFreak: quindi, a differenza di molte altre persone che scelgono di percorrere la via dell’auto-pubblicazione in solitaria, voi avete riunito una squadra di collaboratori per raggiungere l’obiettivo.
Come hai già detto, non tutti si sono rivelati all’altezza delle aspettative ma, nonostante ciò, la formazione finale dello studio Med Faktory è un organismo pienamente funzionante e produttivo, alla luce di ciò, a chi pensa di non farcela da solo o a chi, semplicemente, pensa di percorrere la vostra stessa strada, cosa consigliereste?
Santo: entusiasmo, coraggio, e andare avanti a muso duro, a prescindere da chi o da cosa vi si parerà di fronte.
Gabe: di certo la perseveranza e la pazienza (tanta) sono indispensabili.
Nel panorama editoriale Italiano è ben visibile il timore verso tutto ciò che non è “canonico” in relazione agli standard della produzione storica delle case editrici, il che preclude a progetti diversi, azzardati o semplicemente, nuovi di venir pubblicati, ciò di certo è un grosso ostacolo per chi tenta di pubblicare in Italia, ciò rappresenta uno dei motivi per cui l’auto-pubblicazione sta diventando “popolare” tra le nuove generazioni di fumettisti.
Però bisogna avere pazienza, noi ci abbiamo messo circa tre anni, ma c’è chi ci ha messo molto di più, pensate a ZeroCalcare ad esempio, lui ha impiegato circa sette anni, se non sbaglio, per venir pubblicato e ha iniziato disegnando le locandine delle manifestazioni a cui partecipava…
Quindi il trucco è perseverare tanto, senza arrendersi, oltre a questo, occorre fare molta ricerca per capire come realizzare al meglio quello che si vuole produrre.
Inoltre, il mercato indie in Italia è davvero fiorente, negli ultimi anni sono spuntate anche parecchie fiere dedicate solo a questo genere di pubblicazioni, per cui il fumetto auto-prodotto non è ne un’alternativa ne l’ultima spiaggia per chi è stato rifiutato da una grande casa editrice, anzi, è un vero e proprio mercato a sé stante che, sotto molti punti di vista, offre parecchie possibilità a chi vuole pubblicare al giorno d’oggi.
Santo: ovviamente parliamo per esperienza personale, senza entrare nel merito, diciamo solo che l’auto-pubblicazione non è stata la prima strada che abbiamo intrapreso e che, purtroppo, le figure che ci siamo trovati davanti erano più arroganti che professionali…
Nonostante le difficoltà, però, alla fine abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo, cosa per cui dobbiamo ringraziare Alessandro Sidoti e sua moglie Rossana Berretta, rispettivamente autore e disegnatrice di “Balthazar l’Implacabile,” tramite i quali abbiamo conosciuto Massimo Vertua di Ailus Editrice (che non è esattamente una casa editrice ma un’associazione culturale) tramite cui The Darkwinged, è divenuto qualcosa di concreto, tangibile e, soprattutto, cartaceo, come volevamo fin dall’inizio.
Gabe: da li è iniziato un percorso progettuale, legato alla cura del formato, all’impaginazione, al come organizzare la vendita e la pubblicizzazione, alla luce delle decisioni prese, riguardo a questi fattori, siamo arrivati alla pubblicazione di questo volume zero che, inizialmente, doveva essere annesso al primo numero del fumetto, ma che, successivamente, abbiamo deciso di sfruttare come anteprima, venduta per la prima volta alla Fumettopolis di Novara.
Questo volume nasce come una sorta di “teaser” che racconta, in quattro tavole, realizzate dai sopracitati Leandro Oliveira e JP Mayer, ciò che sarà presente nei prossimi quattro volumi del progetto.
Santo: quattro volumi che rappresentano il primo arco narrativo della storia che ci auguriamo, possa continuare, il che, penso, sarà anche legato soprattutto alla quantità di fan che riusciremo a convincere.
Insomma, non è una storia Bonelliana, con un inizio definito ma con un finale quanto mai incerto, questo fumetto avrà un finale, per cui state tranquilli, non dovrete seguirci a vita, ahahah…
Gabe: c’è da dire che, The Darkwinged, non sarà l’unico progetto legato a questo universo narrativo…
ComicsFreak: a questo proposito, uno dei punti a favore del vostro fumetto è, sicuramente, il modo in cui lo avete “progettato.”
Nonostante la complessità e la vastità, è evidente che il tutto è frutto di una progettazione attenta e razionale.
Santo: non è di certo il Marvel Universe, ma, nel nostro piccolo, l’abbiamo progettato bene.
ComicsFreak: bene, ora parliamo un po degli autori di The Darkwinged, di voi insomma, siete due persone che vengono da ambienti molto diversi, specie a livello professionale.
Santo, tu vieni da un panorama che, sia a livello lavorativo che a livello scolastico, non centra nulla con il progetto in questione, mentre, Gabe, tu sei in questo mondo fin dall’inizio del tuo percorso scolastico, alla luce di ciò, come avete vissuto la realizzazione del vostro progetto?
Gabe: come hai detto, io ho cominciato con il liceo artistico, successivamente, quando ho capito che la via che volevo seguire era quella del fumetto, ho iniziato un corso, qui a Pavia, con Andrea Starosti, dopo il quale ho deciso di entrare nella “Scuola del Fumetto di Milano,” che mi ha insegnato tutto quello che serve per creare un fumetto ex novo, questo progetto, che rappresenta la mia prima pubblicazione ufficiale, ha sicuramente giovato di tutte le nozioni da me acquisite durante i miei studi.
Ovviamente non è un’esperienza così semplice da descrivere, una volta che ti trovi dall’altra parte del banco, quindi sei chi produce e non un fan, capisci il significato di tutto il lavoro e la fatica fatti per arrivare a quel preciso momento, di certo è gratificante, ma sarebbe riduttivo descriverlo così, è un insieme di emozioni che ti travolgono e che rappresentano la sintesi degli sforzi fatti insieme, è qualcosa che non si può descrivere a parole ed è una sensazione che non ha fine.
Santo: per me è stata un’esperienza, diciamo, traumatica, ma in senso buono, sotto certi versi io non mi so porre un freno o un limite, per cui, spesso, è il mio socio a dovermi ridimensionare e a farmi ragionare sul fatto che, lavoro e tempistiche, hanno dimensioni molto diverse da quelle che mi sono prefissato nel mio immaginario, il che non rende il lavoro meno gratificante, tutt’altro, però è difficile non agitarsi pensando alla strada che abbiamo di fronte, specie alla luce dei risultati già ottenuti.
Per cui, se io tento di fare il front man del gruppo, con gli assoli di chitarra infiniti e lo stage diving, Gabe è quello che, al mio fianco, produce i riff ragionati e costanti che danno ritmo e dimensione a tutto quel che facciamo.
ComicsFreak: c’è un’esprienza in particolare di cui volete parlare?
Santo: sicuramente ciò che abbiamo fatto tramite IndieVersus (piattaforma on-line dove potete reperire il nostro fumetto senza venirci a cercare alle fiere), che ci ha permesso di vivere una magnifica esperienza, in quel di Novara, dedicata interamente al mondo del fumetto indipendente.
Gabe: IndieVersus rappresenta sicuramente una prospettiva nuova e molto interessante per il mercato del fumetto Italiano, non solo per quello che riguarda l’on-line, ma anche per tutto quello che organizzano alle fiere di settore, come la sopracitata Fumettopolis, che è stata interamente dedicata al panorama Indie. Di questo evento, di certo, la cosa più gratificante, sono state le cifre: 3000 persone entrate solo per interesse e curiosità verso il fumetto, cosa da non sottovalutare.
ComicsFreak: ora che abbiamo fomentato l’interesse, parliamo di marketing, chi vuole comprare The Darkwinged, come deve muoversi?
Gabe: The Darkwinged, può essere acquistato alle fiere a cui noi, studio Med Faktory, presenziamo, tutti visibili sia sulla nostra pagina Facebook che su quella di The Darkwinged. L’altro canale di distribuzione, come dicevamo poco fa, è IndieVersus nel cui shop potete acquistare tutti gli albi usciti fin ora e, per i più pigri, potete arrivarci attraverso il bottone “acquista ora” delle nostre pagine Facebook.
Santo: oltre a ciò, potete trovare alcune copie nelle fumetterie di Pavia, ovvero SuperGulp, Akiba e nel negozio di musica Matrix, la fumetteria Many Comics di Voghera, Playtime e Unicorn di Piacenza che salutiamo.
Questi fin ora sono i nostri canali di distruzione, ma, considerando che siamo appena agli inizi, non è affatto male.
ComicsFreak: alla luce di tutta quella che è stata la vostra esperienza fin ora ed in vista di quel che verrà in futuro, se doveste dare un consiglio a chi si trova immerso nel mondo della cartaccia colorata e vorrebbe, o sta già provando, produrre qualcosa di personale ma si sente intimorito dal fatto che il saper scrivere, disegnare o sceneggiare, purtroppo, non è tutto, cosa consigliereste?
Santo: dovete osare e non aver paura di nulla. L’entusiasmo è quel che serve più di tutto, perché l’entusiasmo travolge chi avete di fronte, incuriosendolo, spingendolo a far domande e ad interessarsi a quel che gli state proponendo.
Le difficoltà ci saranno, ci saranno sempre, ma con i problemi non bisogna imparare a conviverci, bisogna capire come sconfiggerli e passare oltre.
Gabe: pianificazione, ce ne vuole tanta, ci vuole anche molta attenzione a tutti e a tutto quel che vi circonda, con questo voglio dire che, le vostre capacità non sono tutto ma non dovete per forza lavorare da soli, ricercate un’aiuto in qualcuno che, in un determinato ambito, ha più esperienza e conoscenze di voi, non è una vergogna, anzi, è una scelta logica.
A volte bisognerà fare delle scelte non semplici, specie per quanto riguarda la “forma” con cui proporre il vostro progetto al pubblico, questo perché, l’idea, va sfruttata in modo da poterla vendere a chiunque.
ComicsFreak: quindi potremmo definirlo un compromesso: l’idea che piace a me, ma con una forma accattivante e vendibile.
Santo: esatto, noi non abbiamo rinunciato a nulla di ciò che ha dato vita al progetto, ogni messaggio sociale, ogni critica, non abbiamo omesso nulla, abbiamo solo adattato il tutto al media che stiamo utilizzando per raccontare la nostra storia.
ComicsFreak: molto bene, direi che avete spiegato per bene qual’è il vostro modo di pensare e quale filosofia sta alla base del vostro lavoro, in conclusione: qual’è la vostra prossima mossa?
Gabe: The Darkwinged Bible #2, Il prossimo volume della saga, sarà presto disponibile.
Santo: e ovviamente ringraziamo sia Simone Prina che RedCapes per questa occasione.