Jumanji: The Next Level è uno dei film più attesi da quando i fratelli Lumière hanno inventato la cinepresa e noi di Redcapes, siamo andati all’anteprima di Milano. E con “noi” intendo: “io”.

Questa cosa potrebbe schiacciare psicologicamente qualsiasi essere umano, ma io non ho una psicologia, quindi me ne fotto e sprezzante del pericolo farò una recensione di Jumanji: The Next Level. Pronti? Via!

Il primo Jumanji del 1995, con il compianto Robin Williams, lo conosciamo tutti perché ha avuto un successo strepitoso senza avere particolari pregi, se non quello di una sottile ironia e di essere uno dei primi film a fare un massiccio uso di Computer Graphic, CGI per gli amici. Joe Johnston, probabilmente senza volerlo, è riuscito a far dire: “Ooooohhh!” al pubblico e da lì Jumanji è entrato nell’immaginario collettivo.

Dieci anni dopo, nel 2005, John Favreau, che tutti conosciamo e quindi non sto a spiegarvi chi è, ha provato a fare un sequel/non sequel: Zathura: Un’Avventura Spaziale. Ossia, non ha usato il gioco Jumanji, anche perché il film originale non era pensato per avere un sequel, ma ha usato la sua sceneggiatura così com’era, stando attento a cambiare la parola “Jumanji” con “Zathura” e “giungla” con “spazio” e ha confezionato un film che non si è cagato nessuno.

John Favreau
Lo ammetto, Zathura era una minkiata grossa così…

Nel 2017, in una stanza segreta del quartier generale della Sony/Columbia, qualcuno ha detto: “Perché non facciamo un vero sequel del primo Jumanji, che ogni volta che lo fanno su Italia 1 fa il botto e lo guardano tutti?!
Qualcun altro, al passo coi tempi, ha risposto: “Perché nessuno gioca più ai giochi da tavolo, ormai hanno tutti quella diavoleria del Super Nintendo o come cribbio si chiama e un film su un gioco da tavolo non interessa a nessuno!
– “E allora facciamo che Jumanji non è più un gioco da tavolo, ma un videogioco!
– “Come diavolo facciamo?! Jumanji è un gioco da tavolo e non un videogioco?!
– “Maggìa!!!
– “Genio!

E così è stato: come per Maggìa hanno reclutato Dwayne “The Rock” Johnson, Kevin Hart, Karen GillanJack Black, uno a caso dei Jonas Brothers a interpretare i protagonisti, Jake Kasdan, il figlio reietto di Lawrence, come regista e Colin Hanks, il figlio reietto di Tom, per un cameo.

Jumanji: The Next Level
Una volta qui era tutto Robin Williams

Jumanji: Benvenuti Nella Giungla è stato un successo, benché il film sia così leggero che, appena esci dal cinema, il primo soffio di vento te lo cancella dalla memoria. Però ha delle qualità: Dwayne “The Rock” Johnson che fa il ragazzino di 16 anni impacciato, intrappolato in quel corpo statuario, fa ridere. Jack Black che fa la ragazzina di 16 anni, intrappolata in quel corpo sgraziato, fa ridere. Kevin Hart che fa Kevin Hart che strepita e si lamenta non fa ridere, ma agli americani piace, il resto del mondo credo lo trovi a malapena sopportabile. Karen Gillan è di una bellezza strepitosa, soprattutto con quel cosplay di Lara Croft. E poi c’è che la ricostruzione delle meccaniche dei videogiochi che, in Jumanji: Benvenuti Nella Giungla, misteriosamente funzionano, sono credibili e convincenti e questa è la cosa che mi ha stupito di più del film. Dopo La bellezza di Karen Gillan.

Jumanji: The Next Level
Ciao, sono la Quota Gnocca del film…

Ecco che, due anni dopo, sempre nella stanza segreta della Sony/Columbia, qualcuno ha detto: “Dobbiamo fare un seguito di Jumanji: Benvenuti Nella Giungla perché abbiamo fatto i Big Money!
E qualcun altro ha risposto: “Ok, usiamo la stessa sceneggiatura, ma gli cambiamo il titolo, lo chiamiamo: Jumanji: The Next Level!”
– “Ottima idea, ma dobbiamo spostare in alto l’asticella, altrimenti il pubblico se ne accorge che è lo stesso film!
– “Ma và! Non serve, pensa che nessuno si è accorto che Zathura era Jumanji 2, figurati se si accorgono che facciamo lo stesso identico film con un titolo diverso!
– “Sì, ha ragione, ma qualcosa di nuovo dobbiamo metterlo, se no è proprio palese e rischiamo che poi quelli di Redcapes se ne accorgono e lo dicono nella recensione…
– “Aspetta, ho un’idea! Ci sono Danny DeVito e Danny Glover che mi assillano l’anima perché con la minima non arrivano a fine mese e vogliono fare un film… se li buttassimo dentro? Anche a cazzo di cane, a loro va bene, basta che gli diamo i soldi, quelli farebbero di tutto, ormai non hanno più una carriera o una dignità…
– “Lasciami pensare un attimo… Uhmmm… Ma sai che potrebbe funzionare?! Facciamo che The Rock imita Danny DeVito, che solo al pensiero mi fa riderissimo e Kevin Hart imita Danny Glover, che entrambi sono delle spalle. Poi ci pensa Jake Kasdan a trovare la scusa per fare sta cosa. È disponibile, vero? Suo padre lo fa ancora dormire sul pianerottolo, giusto?
– “Sì… ehm… ma non dirlo più che non va bene…
– “Cosa, quella cosa di Kevin e Danny? No, non era in quel senso… razzista… è che intendevo che tutti e due non hanno il carisma e le capacità per essere protagonisti…
– “Nono, il razzismo va bene, intendevo: The Rock. Non chiamarlo così che si incazza…
– “Ah, ok…

Jumanji: The Next Level
Siamo qui per i soldi, siamo stufi di rubare il formaggio al Lidl perché non arriviamo a fine mese. Carriera? No, ormai è acqua passata.

Natale 2019 esce Jumanji: The Next Level, identico a Jumanji: Benvenuti Nella Giungla, solo che Dwayne Johnson imita Danny DeVito e Kevin Hart imita Danny Glover con un pretesto geniale che ci avranno pensato per quasi 10 minuti per arrivarci e cioè: Maggìa!

No, davvero, Jumanji: The Next Level è la copia pedissequa del primo film, cambia il contorno, ma la portata principale è la stessa identica, ci sono piccole variazioni sul tema, strizzatine d’occhio a chi ha visto il primo film e nulla più. Purtroppo il nuovo personaggio interpretato da Awkwafina non è un’aggiunta degna di nota, se non per vendere il film anche nel mercato cinese, ma si riduce tutto a Awkwafina che fa le faccette buffe ogni volta che appare su shermo. La struttura di Jumanji: The Next Level e soprattutto il meccanismo comico, mostrano il fianco abbastanza in fretta: si ride un po’ all’inizio, poi c’è tutta una parte dove si sbadiglia forte perché sa tutto di già visto e si attende la successiva scena d’azione forte, o la successiva gag che faccia ridere, o la prossima inquadratura di Karen Gillan che, porca miseria, se è bella!

Visto che non c’è molto altro da dire, se non che gli effetti speciali sono belli, ma ci mancava pure che facessero schifo, e il film è così leggero che, appena uscito dal cinema, un leggera brezzolina invernale mi ha cancellato qualsiasi ricordo di Jumanji: The Next Level, segnalo un po’ di cameo che piacciono tanto a noi nerdoni: come Marin Hinkle, la mamma de La Fantastica Signora Maisel; Rory McCann, il Mastino de Il Trono Di Spade e Lamorne Morris, il Winston Bishop di New Girl.

Jumanji: The Next Level
Una delle peggiori trappole di Jumanji: The Next Level: peni invisibili!

And that’s all folks! Jumanji: The Next Level è questo, niente di più e niente di meno, se vi è piaciuto il primo, vi piacerà pure questo, se avete voglia di ridere con cose leggere leggere e non avete voglia si aspettare il prossimo film di Checco Zalone, se durante le feste di Natale sentite quella voglia di evadere per non ammazzare a martellate i parenti, andate senza remore a vederlo per passare un paio d’ore spensierate ed è proprio questa la Maggìa del cinema.

Jumanji: The Next Level uscirà nelle sale italiane il prossimo 25 Dicembre.
Di seguito il trailer ufficiale italiano

RASSEGNA PANORAMICA
Jumanji: The Next Level
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jumanji-the-next-level-di-jake-kasdan-recensioneJumanji: The Next Level è un film leggero e divertente, adatto a tutta la famiglia per passare un paio d'ore spensierate e farsi qualche risata al cinema durante le feste di Natale. Non aspettatevi niente di nuovo rispetto a Jumanji: Benvenuti Nella Giungla, è un more of the same con qualche aggiunta simpatica, ma che non lo eleva a più di quello che è: un divertissement senza alcuna velleità di dare qualcosa di più di quello che ha già dato in passato.

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