Superman e Superman American Alien
Questo 2016 è stato un grande anno per la DC Comics, un anno di riscatto, un anno di Rinascita! Con essa è tornato più forte il supereroe per eccellenza, ovvero Superman. Chi di voi ci segue da un po’ già saprà che l’azzurrone non è mai stato uno dei miei eroi preferiti, ma ho davvero adorato la gestione del personaggio di Peter J. Tomasi sulla testata principale dedicata a Superman nel Rebirth, che non mi vergogno di definire la miglior serie supereroistica del 2016. La serie verrà proposta in Italia da RW Lion da gennaio 2017 nella testata “Superman”.
http://redcapes.it/comics/comicsreviews/review-superman-son-of-superman/
Ma visto che della serie regolare dedicata all’uomo d’acciaio ne abbiamo già parlato in una recensione approfondita, vorrei soffermarmi su una miniserie di grande successo, sempre dedicata a Kal-El, Superman American Alien.
Superman American Alien è una miniserie di sette numeri in cui Max Landis, il genietto folle dietro a Dirk Gently’s Holistic Detective Agency (una delle migliori serie tv dell’anno), vi trasporterà in un frenetico viaggio che ripercorre la vita del nostro eroe. Ogni albo è realizzato da un disegnatore diverso (nel cast abbiamo Jae Lee, Joëlle Jones, Tommy Lee Edwards, Nick Dragotta, Jock, Jonathan Case e Francis Manapul) e presenta un determinato periodo della vita di Superman. Già dalla copertina potete notare l’iconicità della storia, volta a celebrare e rimodernare il personaggio.
Landis presenta Clark Kent attraverso una lente iper-contemporaneo, conferendogli una prospettiva interessante che funziona solidamente in tutto il fumetto. Con settantacinque anni di storia alle spalle, è davvero difficile catturare l’interesse dei lettori con una nuova storia che narra le “origini” dell’Uomo d’Acciaio, ma questo non ha scoraggiato Landis, anzi, lo ha stimolato ancora di più nel creare una delle storie fondamentali che ricorderemo per molti anni, adatta sia ai neofiti che agli esperti del personaggio. Questo albo è ancora inedito in Italia, ma verrà pubblicato nei prossimi mesi da RW Lion.
Se avete amato Stranger Things amerete anche questa serie,Vaughn crea un’interessante incipit molto classico che vede delle ragazzine cimentarsi con una situazione stranissima e creepy sotto certi punti di vista. Il primo volume non fa altro che presentare i personaggi e le minacce che questi dovranno affrontare, il tutto è ottimamente illustrato da Cliff Chiang(Wonder Woman)che risulta quasi più adatto a serie di questo tipo che a quella dell’amazzone guerriera, una serie dai tinti horror e thriller ,un cambio di genere certo, ma non c’è nulla da dire sul lato artistico di questa serie Image che non sia positiva.
L’orrore e la fantascienza si mischiano in un adrenalinico fumetto in cui ogni sua parte ha un intreccio, dove l’inizio è spesso più importante perché può coincidere con la fine, perché la realtà si sta distorcendo intorno alle protagoniste e sono ragazzine , non sanno come affrontare tutto questo.
Un ottimo prodotto di intrattenimento che non può mancare in una lista che compete ai migliori fumetti dell’anno appena terminato.
Moon Knight
Jeff Lemire in Marvel non stava particolarmente brillando ed era un peccato vedere un così bravo scrittore ridursi a fare il compitino, questo cambia con Moon Knight. In coppia con Greg Smalwood, l’autore canadese pone Marc Spector in una difficile situazione, dove sogno e realtà si mischiano, dove la realtà è derivata dai ricordi di Marc e dove Konshu non lo aiuterà. Una storia che continua l’ottimo lavoro fatto da Warren Ellis e Brian Wood nel tratteggiare un Moon Knight irascibile,preso dalla sua identità a tal punto da dimenticarsi chi è e rendendo quindi facile al nemico l’attacco. Inutile dire che questo è anche una delle migliori serie ongoing della Marvel.
http://redcapes.it/comics/moon-knight-lunatico-recensione/
La prima grapich novel interamente a colori di Giacomo Bevilacqua, il papà di A Panda Piace, entra di diritto in questa top di fine anno. Siamo a New York, una città moderna e cosmopolita, ben distante dalla cupa e tetra città descritta da Will Eisner nelle sue opere; Una città che ti trasporta nel suo flusso, una città viva e solare. Qui incontriamo Sam, un giovane reporter che si è trasferito a Manhattan per scrivere un articolo, ma si sa, una volta stati a New York non te la scordi più.
Così Bevilacqua racconta la sua esperienza nella città, in un opera che non è autobiografica, ma che rappresenta il suo “regalo” a quella New York che gli ha saputo dare tanto. Graficamente l’autore fa un ottimo lavoro riproduttivo, ricreando situazioni e colori tangibili in una determinata ora del giorno. Il Suono del Mondo a Memoria è un opera che consiglio a tutti, un bella esperienza di vita, ma sopratutto a chi ha vissuto almeno 2 settimane nella grande mela.
http://redcapes.it/interviste/esclusiva-intervista-giacomo-bevilacqua/
Una Gru Infreddolita – Storia di una Geisha
Prima di iniziare vorrei complimentarmi con Edizioni BD per aver pubblicato questo immenso manga del sensei Kazuo Kamimura (Lady Snowblood), un fumetto in cui l’autore ci guida alla scoperta del mondo femminile in un periodo storico ormai passato, in cui l’eleganza si fondeva con la bellezza ed il talento si uniscono nella figura, piuttosto famosa, della Geisha.
Dopo esser stata venduta dalla sua famiglia ad una casa del piacere la giovane Tsuru diventa un apprendista geisha, crescendo in un ambiente difficile, dove la propria sopravvivenza viene messa sempre a dura prova, fino a diventare una delle geisha più belle, famose e desiderate dell’epoca. Centrale, come capirete, è un tema molto caro all’autore, ovvero quello della rivalsa, questa volta però volto ad aumentare il proprio status sociale. Molto cole ed interessanti sono anche le diverse citazioni letterarie e storiche che offrono ulteriori spunti al lettore di ampliare la propria conoscenza della cultura e letteratura giapponese. Leggendo questo manga vi troverete difronte ad un layout completamente stravolto ed atipico, sfruttato sapientemente da Kamisura per narrare le vicende della giovane Tsuru.