Patrick Melrose
Disponibile su Sky e Now TV
A un anno dall’ultima stagione di Sherlock, Benedict Cumberbatch torna sul piccolo schermo con Patrick Melrose, prodotta da Showtime in collaborazione con Sky Vision. La miniserie, composta da cinque puntate dalla durata di 60 minuti l’una, adattata i cinque romanzi che compongono il ciclo narrativo de I Melrose di Edward St Aubyn. Patrick Melrose, interpretato da Cumberbatch, è un tossicodipendente mentalmente instabile che deve affrontare l’improvvisa perdita del padre, protagonista dei ricordi più difficili della sua infanzia. Questo lo costringerà ad affrontare i demoni del passato e a cercare nuovamente la voglia di vivere. Nella serie non si parla solo di droga, noia e conflitti familiari, ma il tutto cresce, puntato dopo puntata, fino ad arrivare a parlare di abusi, non solo dunque di sostanze stupefacenti, ma soprattuto di violenza dei genitori sui figli e dei danni creati dall’indifferenza dei genitori nei confronti dei figli. Tematiche forti e di grande impatto, stemperate con un brillante british humor che rende il tutto più digeribile. Ogni episodio è ambientato in un anno diverso e ognuno segue un particolare periodo della vita di Patrick. Ogni episodio è un piccolo film, un piccolo gioiello che merita assolutamente di essere visto.
The End of the F***ing World
Disponibile su Netflix
The End of the F***ing World è una serie televisiva britannica creata da Jonathan Entwistle e basata sul fumetto quasi omonimo The End of the Fucking World di Charles Forsman. James è un ragazzo di 17 anni psicopatico (a detta sua) annoiato e apatico, insensibile all’inverosimile al mondo esterno e a qualsivoglia tipo di emozione incontra casualmente a scuola Alyssa, una diciassettenne ribelle e con degli indubbi problemi legati alla socialità (o anti-socialità sarebbe meglio dire in questo caso) e alla propria sessualità. La voglia di evasione di Alyssa e le particolarissime esigenze di James porteranno i due giovani ragazzi all’interno di una sorta di road-movie tutt’altro che divertente, ma piuttosto duro invece e pieno di momenti difficili, ma che li vedrà partire adolescenti e arrivare adulti. Una serie dal gusto amaro e dal retrogusto squisitamente adolescenziale che ricalca piuttosto fedelmente l’opera originale, salvo distaccarsi poi nel finale, aperto ad uno già annunciato sequel.
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The Handmaid’s Tale
Disponibile su Timvision
Presente anche l’anno scorso nella nostra classifica, per quanto non siamo riusciti a parlarne, The Handmaid’s Tale si riconferma quest’anno una delle serie tv di genere post apocalittico più interessanti e che porta più spunti su cui discutere. Il finale della scorsa stagione aveva lasciato le ancelle in una situazione impossibile da cui uscire, ma anche una situazione difficile da superare per il comandante Waterford (Ralph Fiennes), che deve rimetterle in riga. La serie continua ad alternare racconti della società Americana vicino a quella di questo nuovo futuro post apocalittico, che non è completamente diverso da come era il mondo precedentemente se non per la struttura sociale. Non ci sono soluzioni facili o risvolti prevedibili, The Handmaid’s Tale sorprende nelle piccole cose come nei risvolti più ampi che si riverberano in tutte le puntate. Tutta la paura che nasceva dal vedere esaurita la fonte d’ispirazione si è completamente esaurita dopo i 50 minuti della 2×01. Potrà sembrare una serie “femminista” ma che in realtà racconta molto di più la società e le ripercussioni di comportamenti inappropriati nella società.
The Terror
Disponibile su Amazon Prime Video
AMC continua la sua collaborazione con Amazon Prime Video per la distribuzione di un’altra importante serie, The Terror. Basata sul romanzo di Dan Simmons, La Scomparsa dell’Erebus. La serie segue le vicende dgeli equipaggi delle navi di esplorazione artica della Royal Navy, HMS Erebus e HMS Terror. L’obbiettivo di queste navi è esplorare territori nascosti in cerca del passaggio a nord-ovest. Il vero terrore inizierà quando le due navi si ritroveranno bloccate dal ghiaccio e con due equipaggi enormi, costretti a sopravvivere al clima, ma anche a strani avvenimenti che aumentano il senso di stanchezza e disperazione di questi marinai. The Terror vede un cast d’eccezione composto da Jared Harris, Tobias Menzies, Ian Hart e Ciaran Hinds e tanti altri giovani e meno giovani attori che danno prova di essere capaci di saper far trasparire il terrore e l’isolamento seppur il crogiolo di umanità che gli stà intorno. La serie registicamente è molto solida, gioca con il vedo e non vedo per creare tensione nello spettatore, tensione che inevitabilmente è provocata anche dalla situazione stessa e dallo stato d’animo dei marinai. Essendo stata distribuita fuori dai canali classici e nemmeno su Netflix, questa serie ha avuto poca risonanza nel bel paese, ma in questi 10 episodi ha saputo inquietare migliaia di telespettatori ed ha dimostrato come l’horror in tv possa funzionare se non si vuole avere solo lo spavento facile, ma se si vuole scavare più a fondo.
Westworld
Disponibile su Sky e Now TV
Seppur tanto criticata, questa seconda stagione di Westworld ha dimostrato nuovamente la buona fattura dello show, che in mezzo a tantissimi altri prodotti riesce comunque ancora a fare quello che Lost e dopo Game of Thrones nei loro anni d’oro facevano, raduna gruppi di amici settimanalmente a parlare della serie a teorizzare e cercare di interpretare anche i significati nascosti all’interno di essa. Westworld causa una morbosa curiosità negli spettatori perché ormai nel bene e nel male sono stati catturati da questo mondo e da questi personaggi che sono reali tanto quanto lo è ormai il parco nell’immaginazione dello spettatore.
Ad aiutare una sceneggiatura che non sempre riesce a catturare l’essenza generale dello show vengono i vari registi che vengono incaricati di accompagnare lo spettatore nel viaggio come Vincenzo Natali (Cube), la qualità tecnica rimane dunque impareggiabile ed è perfettamente completata da delle musiche splendidamente coinvolgenti curate da Ramin Djawadi, che riadatta persino le sonorità della prima stagione a questa seconda stagione incrementandone la solennità e il senso di pericolo e catturando lo spettatore anche con l’orecchio. Insomma, non si può dire che questa stagione due sia brutta, forse più televisiva e meno “chiusa” ma certamente eccitante.
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